Cinghiali, la situazione in provincia di Sondrio

Da Palazzo Muzio le iniziative per il contenimento della specie

Arriva da Palazzo Muzio un contributo tecnico per meglio comprendere quale è ad oggi la situazione relativa alla diffusione dei cinghiali sul territorio provinciale e le attività messe in atto per il contenimento della popolazione di questa specie.

La comparsa dei primi cinghiali - specie non endemica della Valtellina - risale all’inizio degli anni 2000. Da sempre la Provincia ha cercato di contrastare e contenere la loro presenza attraverso una mirata attività di controllo effettuata dalla polizia provinciale con l’ausilio di cacciatori formati e abilitati secondo quanto previsto dalla legge regionale n.26 del 1993.

Nel corso degli anni, infatti, sono stati organizzati e promossi diversi corsi per l’abilitazione di queste figure. Oggi si contano oltre 600 operatori qualificati.

Un percorso che ha consentito di contenere l’incremento della specie - solo nel 2023 sono stati abbattuti oltre 600 capi - con la conseguente limitazione dei danni agricoli e ambientali.

Un risultato che certo non risolve il problema, ma che - rispetto a quello raggiunto dalle province limitrofe dove il cinghiale è stato gestito quasi esclusivamente con la caccia anziché con il controllo - è comunque molto incoraggiante.

Regione Lombardia, con propria ordinanza n. 105/2023 relativa alle “Disposizioni per la prevenzione e il controllo della diffusione della Peste Suina Africana” ha inteso ulteriormente rafforzare le attività finalizzate alla riduzione del numero di cinghiali.

L’ordinanza, infatti, prevede che la caccia di selezione al cinghiale sia estesa a 5 giorni alla settimana, ad esclusione del martedì e del venerdì, che non vi sia alcuna limitazione di orario diurno o notturno e per l’intero anno solare, compresi i periodi di svolgimento di altre forme di prelievo venatorio e con libero accesso a tutti i settori del Comprensorio alpino in cui si è iscritti.

In quanto provvedimento di natura contingibile e urgente, l’Ordinanza deve essere applicata anche sul territorio della Provincia di Sondrio.

Tenuto conto della regolamentazione vigente nella Provincia, a Regione Lombardia è stato chiesto ed è stato concesso che la caccia al cinghiale possa essere esercitata esclusivamente dai cacciatori che, oltre ad essere abilitati per la caccia a tale specie, siano anche iscritti alla specializzazione “ungulati”.

La Provincia, quindi, con la determina 372 del 16/04/2024, ha approvato i criteri formativi necessari per l’abilitazione alla caccia al cinghiale.

Successivamente all’organizzazione dei corsi da parte dei comprensori alpini e delle associazioni venatorie che hanno dato la loro disponibilità, la Provincia organizzerà le sessioni di esame.

Si procederà, dunque, previo confronto con i rappresentanti del mondo venatorio, all’approvazione di uno specifico regolamento provinciale che, partendo dai contenuti inderogabili dell’ordinanza 105/2023, definirà nel dettaglio le modalità di svolgimento della caccia di selezione al cinghiale.

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