Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 04 Agosto 2024
Chiusura dei passaggi a livello a Bianzone, partita la procedura di esproprio dei terreni
Il Comitato per la tutela e la valorizzazione della piana del Ranèe è pronto a farsi sentire
Partita la procedura di esproprio, che interessa una settantina di proprietari di terreni a Bianzone, per consentire la chiusura di tre passaggi a livello, nel tratto compreso fra il confine con Teglio e la stazione ferroviaria di Bianzone. E il Comitato per la tutela e la valorizzazione della piana del Ranèe è pronto a farsi sentire. Il Comitato, si ricorderà, è lo stesso che, diversi anni fa, si è battuto contro il progetto di una cava nell’area agricola e ha vinto. Ed ora, nonostante la premessa di «non voler innescare polemiche con l’amministrazione comunale», come riferisce una delle anime del gruppo Edj Polinelli, il Comitato ha organizzato un’assemblea pubblica giovedì 8 agosto alle 20.30 all’oratorio. Tre i punti portati all’attenzione: l’impatto ambientale e il consumo del suolo tale da violare l’integrità dell’intera area agricola; il fatto che proprietari e coltivatori non siano ancora al corrente del progetto; la preoccupazione che l’opera apra la strada ad ulteriori sfruttamenti da parte di enti pubblici e privati.
Per chiarire, si parla di un progetto di 16 milioni e 500mila euro di Rete ferroviaria italiana, inserito nel pacchetto Olimpiadi, che prevede la soppressione di tre passaggi a livello con la realizzazione, come opere compensative, di un sottopasso ciclopedonale all’altezza della stazione e di un sottopasso carrabile di fronte all’ex discoteca, dalla parte del Ranèe, dove verrà anche realizzata una nuova strada. Ricordiamo che altri due sono i pl che verranno eliminati all’altezza dell’Iperal, al confine con Bianzone, in base ad un accordo portato avanti da qualche anno anche in sinergia con il Comune di Villa. In tutto, dunque, cinque pl in meno a favore della velocità dei convogli e della sicurezza di viaggiatori e automobilisti. Ma, secondo il Comitato, a discapito del territorio.
«Lo scopo dell’assemblea è innanzitutto quello di informare – afferma Polinelli -. Sono arrivate le lettere di esproprio senza che i cittadini sapessero nulla. Anche, ai tempi del programma di cava, le amministrazioni comunali (prima quella del sindaco Franca Pini e poi quella di Alan Delle Coste) si erano espresse per lo stralcio del Ranée dal piano cave e hanno sempre difeso l’area ritenuta un habitat agricolo strategico e, per la Provincia e la Regione, un’area agricola da salvaguardare. Nella variante al Pgt (Piano del governo del territorio) del 2013 avevamo presentato osservazioni in tale senso ed erano state accolte».
Il Comitato si aspetta che si prosegua su questa linea. «Abbiamo acquisito faticosamente la documentazione del progetto – prosegue Polinelli -. Prima ci siamo rivolti al Comitato delle Olimpiadi Milano-Cortina che ci ha indirizzato a Rfi che ha risposto con un certo ritardo. Nel frattempo, tramite la richiesta di accesso agli atti in Comune, siamo riusciti a recuperare le informazioni che sono preoccupanti, perché verranno interessati appezzamenti agricoli, grandi e piccoli. Al di là del consumo di suolo di tremila metri, in ballo c’è l’impatto di carattere ambientale e paesaggistico». Il dito è puntato, in particolare, contro il sottopasso carraio – che passerà solo sotto le ferrovia, e non sotto la statale 38 – che sarà realizzato con una curva (sul modello di quello di Chiuro per intendersi) andando a consumare suolo; poi ci sarà una rotonda in uscita e da lì una strada che, «a nostro parere, compromette l’uso agricolo della zona. Inoltre con una nuova strada larga e asfaltata sarà difficile, in futuro, difendere la zona agricola».
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