Chiesa in Valmalenco: morto Giorgio Del Zoppo, gestore del rifugio ai Barchi

Del Zoppo aveva ripreso a lavorare al rifugio dopo la morte del 30enne Mattia Mingarelli, trovato privo di vita in un boschetto ai Barchi la sera della vigilia di Natale del 2018. Del Zoppo era stato sentito più volte dai Carabinieri, senza mai essere indagato. Le illazioni sul suo conto sono state ritenute infondate dalla magistratura. E’ morto a causa di un malore improvviso

É stato trovato privo di vita nel suo letto al rifugio ai Barchi, che gestiva da anni, Giorgio Del Zoppo, 55 anni, di Chiesa in Valmalenco, di cui le cronache hanno parlato parecchio negli ultimi anni, in relazione alla morte di Mattia Mingarelli, il 30enne comasco, trovato cadavere in un boschetto ai Barchi la sera della vigilia di Natale del 2018.

Del Zoppo era stato sentito più volte dai Carabinieri come persona informata dei fatti, mai indagato, però, per essere stata l’ultima persona a incontrare Mingarelli prima della sua scomparsa avvenuta nella giornata dell’8 dicembre 2018. Il giovane era stato al rifugio ai Barchi a parlare con Del Zoppo e a chiedere alloggio per degli amici per la sera del Capodanno seguente, aveva mangiato un po’ di prosciutto e un bicchiere di vino con Del Zoppo e, intorno alle 19.30 del giorno 7, era uscito dal rifugio. Ma il fatto che il giorno dopo fosse scomparso e che il suo cellulare fosse stato ritrovato da Del Zoppo stesso proprio fuori dal rifugio aveva innescato una serie di illazioni, poi ritenute infondate dalla stessa magistratura.

Del Zoppo aveva ripreso, piano piano, a lavorare al rifugio, circondato dall’affetto dei suoi famigliari ed amici e dei suoi amati cani. Poi, questa mattina, il tragico epilogo dovuto a morte naturale. Un malore improvviso.

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