
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 13 Agosto 2021
Chiesa, silenzio e campane
un anno dopo la tragedia
Un anno fa la tragica frana di Chiareggio che uccise tre persone. Sul ponte del Nevasco si salvò soltanto un bambino
Una cerimonia sobria, come il sindaco di Chiesa in Valmalenco Renata Petrella l’aveva annunciata, quella di ieri, in ricordo dei morti sotto la frana del Nevasco di Chiareggio.
Poche persone si sono radunate in piazzetta Roma, alle 17.15, quando il tempo si è fermato sul rintocco delle campane del Santuario della Madonna degli Alpini, in segno di lutto per la tragedia che un anno fa si compiva in Alta Valmalenco.
Una campana, al posto del rumore sordo del distacco di 20mila metri cubi di materiale dal Nevasco che i residenti e turisti di stanza a Chiareggio, avevano percepito, inizialmente, senza capire.
Ma subito dopo le grida delle persone che chiamavano aiuto e che hanno convogliato sul posto i primissimi soccorritori,
Livio Lenatti, Mirco Negri, Saulo Nani, Alessandro Nana, Davide Rizzi, si sono precipitati all’altezza del ponte sul Nevasco, dove una Dacia Sandero giaceva sotto il fango e dai finestrini facevano capolino solo gli occhi spaventati del piccolo Leo, 5 anni, l’unico sopravvissuto tra i quattro a bordo. Grazie a queste persone che incuranti del pericolo hanno scavato nella melma per assicurare al bambino uno spiraglio per respirare.
«È passato un anno ma sembra ieri - riesce appena a dire Livio Lenatti, che a Chiareggio gestisce l’albergo Chiareggio, ma che è anche nel soccorso alpino e dirige gli impianti Fab -. Spiace ancora molto, a tutti noi, quello che è successo. Nn posso aggiungere altro, non riesco neanche a ricordare».
Riandare a quei momenti terribili, per Livio, è impossibile. Ringrazia, però, per la pergamena, «è un bel riconoscimento», si limita a dire lui, che però a ritirarla non è riuscito ad andare per i suoi impegni. Non c’era neppure Davide Rizzi, mentre erano presenti Mirko Negri, Saulo Nani, e Alessandro Nana.
A loro è andato il grazie di tutta la comunità, tramite il sindaco Petrella, la quale ha esteso la riconoscenza a «tutti coloro che si sono prodigati nel garantire soccorso e assistenza - ha detto -, dai vigili del fuoco, al soccorso alpino, al soccorso alpino della Guardia di finanza, ai Forestali, ai Carabinieri, alla Polizia, Polizia Locale, Croce Rossa, la Protezione civile. Grazie per la vostra professionalità e umanità».
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