Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 09 Maggio 2019
Chiareggio, il ticket divide subito la Valle
Esercenti contrari
Chiesa in Valmalenco, l’idea dell’amministrazione di far pagare 3 euro d’ingresso alle auto fa discutere. «Meglio confrontarsi prima di fare certe proposte».
L’idea dell’amministrazione comunale di Chiesa in Valmalenco di istituire dalla prossima estate un ticket di ingresso per Chiareggio - residenti esclusi - ha letteralmente diviso a metà la valle. L’assessore a trasporti, viabilità e commercio Andrea Parolini ci tiene a sottolineare che «i soldi ricavati verranno reinvestiti sul tratto di strada che porta a Chiareggio. L’iter è questo, è passato in bilancio e i soldi sono stati messi per questa operazione: andrà stilato un regolamento che dovrà necessariamente essere approvato con la minoranza. Burocrazia permettendo, l’idea è di partire con il ticket se non a giugno, comunque questa estate».
Decisamente contrari i proprietari di alcuni dei principali alberghi e ristoranti di Chiareggio che lamentano il fatto di non essere stati interpellati. «Non mi è piaciuto per niente venire a scoprire questa novità dai giornali; giravano delle voci ma da noi non è venuto nessuno dell’amministrazione comunale a discuterne - dice Emanuele Del Zoppo dell’hotel Gembro, a Pian del Lupo -. Prima anche solo di proporre certe idee bisognerebbe organizzare un riunione con tutte le parti interessate, non solo con alcune. Per me un ticket di ingresso è sbagliato: io a Chiareggio ci lavoro e se me lo avessero chiesto avrei esposto la mia contrarietà. La motoslitta in inverno è un servizio che offriamo noi privati ed è un altro discorso rispetto all’estate». Contrari anche alla Locanda Pian del Lupo: «Neanche noi siamo stati interpellati - dicono -: questa idea sarebbe un grosso errore. Con un ticket di ingresso i clienti non sarebbero contenti e si rischia di perderli. Meglio un parcheggio a pagamento. La motoslitta è un servizio privato - che offriamo -, necessario perché in inverno si può arrivare a Chiareggio solo così, e alla gente piace: ma in estate il discorso cambia, rischiamo di scontentare i clienti».
I gestori della Tana del Grillo sono «fortemente scettici, più no che sì; ufficialmente non ci è stato detto nulla, c’erano solo delle voci. Bisognerà capire bene come verrà gestita la cosa». Mario Consonni è un turista, fedelissimo della Valmalenco: «La situazione parcheggi a Chiareggio è francamente insostenibile. Io vieterei l’accesso al traffico privato dalle 8 alle 18, tranne per i proprietari di case con apposito pass; e istituirei delle navette a basso impatto ambientale tra Chiareggio e Sabbionaccio dove creerei un parcheggio, possibilmente non fangoso». Luca Secchi è un altro affezionatissimo della valle: «Non sono d’accordo, non devo pagare per spostarmi da un posto all’altro».
Per il monzese Marco Cambiaghi, una vita sulle piste del Palù, il provvedimento sembra un azzardo: «Prima di farlo, andrebbe potenziato il trasporto pubblico che attualmente è deficitario. Non confondiamo la tutela del territorio con l’esigenza di fare cassa, perché di questo si tratta: con il ticket, la gente ci andrebbe comunque e il problema inquinamento rimarrebbe. Inoltre, la tipologia del turista estivo è diversa da quello invernale: in estate ci sono molti anziani a cui piace la passeggiata a Chiareggio: penalizzarli con il ticket mi sembra esagerato».
Tra i favorevoli all’introduzione del ticket troviamo la guida alpina Michele Comi per il quale «passare qualche giorno o qualche ora in un posto dove l’aria è più pulita e dove il silenzio della montagna si sente davvero è il miglior biglietto da visita che possiamo presentare. Limitare l’accesso indiscriminato delle auto - che in estate trasformano Chiareggio in uno sterminato parcheggio - significa preservare e rendere ancor più attrattivo il nostro miglior villaggio alpino. Accesso limitato e, perché no, anche una Chiareggio “car free”, da raggiungere a piedi o con un servizio navetta: sarebbero scelte intelligenti e lungimiranti, le uniche vie per conservare intatta la rarità e i valori naturali che con grande fortuna abbiamo ereditato dal passato».
La guida alpina Jacopo Merizzi ha un b&b a Chiareggio: «Tre euro è una cifra modesta, praticamente si farebbe pagare il parcheggio; l’importante è che sia facile pagarli e che il ricavato non venga usato solo per chiudere le buche sulla strada: vediamo di alzare il livello investendo su tutta l’area di Chiareggio che non è ancora un’area protetta come l’Engadina. Sarebbe un’occasione per fare finalmente un salto di qualità. Chi non è disposto a pagare tre euro, non venga in Valmalenco. Serve però una navetta: se fai pagare qualcosa, devi mettere i servizi».
Il direttore della Funivia al Bernina Livio Lenatti è anche il proprietario dell’albergo Chiareggio: «Sono d’accordo con la proposta ma andrebbero esclusi coloro che vengono a Chiareggio per trascorrere qualche giorno in albergo, per mangiare o per fare acquisti nei due negozi del paese: in quel caso si dovrebbe scontare loro i tre euro». Fabrizio Lenatti è un commerciate di Chiesa con casa a Chiareggio: «Io già pago 30 euro l’anno per percorrere la strada agro silvo pastorale che porta a casa mia ma non sono contrario al ticket, anzi. Per me è giusto, così si raccolgono fondi per migliorare i servizi». Francesca Guerra - titolare di un noto supermercato in centro a Chiesa - ha una casa lungo la strada che porta a Chiareggio, a Senevedo: «Per me il ticket è giusto - dice -. In estate c’è troppo traffico e poi ormai ovunque vai paghi, come in Sardegna per andare in spiaggia; non vedo perché non dovremmo fare altrettanto. Tre euro è una cifra ragionevole». Chiusura con il capogruppo della minoranza, Cristian Pedrotti: «Se questo provvedimento può servire a incrementare servizi ben strutturati e a migliorare la qualità turistica, in linea di massima siamo d’accordo».n
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