Chiareggio, operatori preoccupati: «Dove parcheggeranno i turisti?»

C’è preoccupazione fra gli operatori turistici di Chiareggio per l’accoglienza che potrà essere garantita a turisti e visitatori in vista della ormai imminente stagione estiva. Tenuto conto che l’esondazione del Mallero dello scorso autunno ha asportato parte della strada agro silvo pastorale che conduce a Forbicina e al rifugio Tartaglione e, ancor più, ha eroso buona parte del terreno demaniale a ridosso del torrente dove parcheggiavano centinaia di auto.

Fino a 500, ne poteva contenere, il parcheggio, per quanto non potesse qualificarsi come tale dato che si tratta di uno spiazzo erboso e sterrato. Utilissimo come valvola di sfogo per le auto degli innumerevoli turisti che raggiungono regolarmente la perla della Valmalenco, ma pur sempre del tutto provvisorio. E, oggi, quasi dimezzato, perché in buona parte eroso dalle acque del Mallero esondate lo scorso anno.

Gli operatori stimano restino almeno 200 posti auto ancora fruibili oggi, ma l’amministrazione comunale è intenzionata ad interdire al transito quest’area per il timore che possano crearsi situazioni di pericolo.

«Noi capiamo i timori dell’amministrazione, ma siamo molto preoccupati per la gestione degli arrivi nella prossima stagione estiva - dicono gli operatori della zona, dove insistono i rifugi Gerli-Porro, Tartaglione, Del Grande Camerini, e gli alberghi-ristorante Tana del Grillo, Pian del Lupo, Gembro e Ai Portoni -, perché senza la possibilità di parcheggiare a Pian del Lupo dove andranno i turisti? Quelli che arrivano al mattino presto, magari, possono trovare qualche posto ad inizio paese, ma gli altri? Dovranno tornare indietro. E temiamo che non tornino più. Si profilo un danno grave per Chiareggio, così rinomata com’è e per le sue e nostre attività».

Ci sono alberghi che hanno a disposizione dei posti auto, questo sì, ma la mole di traffico e di arrivi che insistono, regolarmente, su questa località, non possono essere assorbiti senza la valvola di sfogo che era rappresentata dal parcheggio di Pian del Lupo.

«Positivo il fatto che il Comune realizzi una pista provvisoria per permettere di raggiungere Forbicina e anche il nostro rifugio - dice Tecla Fanoni, gerente il Tartaglione, situato a 45 minuti a piedi da Pian del Lupo, con 16 posti e letto e una settantina di posti ristorante -, ma senza il parcheggio non so come potranno arrivare, i clienti, da noi. Per lo più è una clientela famigliare, che viene a pranzo e sale a Chiareggio intorno alle 11-11.30, non prima, e a quell’ora non troveranno più un fazzoletto dove parcheggiare».

La stessa preoccupazione che ha Giuseppe Della Rodolfa, gerente il rifugio Gerli-Porro, che ricorda essere stata stravolta, dalla piena «anche un po’ tutta la geografia della zona, perché le acque hanno eroso anche i terreni su cui i turisti transitavano per la classica camminata dei tre ponti - dice -, molto apprezzata dalle famiglie, per cui la nostra località, oggi, si presenta molto diversa dallo scorso anno e temiamo che questo possa avere un impatto notevole sulla clientela e sugli arrivi anche per gli anni a venire».

Tutti invocano una soluzione provvisoria, ma utile a trattenere i turisti, a non perdere gli affezionati di Chiareggio, dei suoi rifugi, ristoranti, alberghi, delle sue passeggiate, della visita alle marmottine e al parco geologico.

«Non sarà facile, ma una soluzione va trovata e non crediamo possa essere rappresentata da una navetta da 20 posti - dicono gli operatori -. E’ troppo poco, una goccia nel mare. Secondo noi va reso agibile per poche ore, una giornata al massimo, quel che resta del parcheggio di Pian del Lupo, magari proteggendolo con massi sugli argini».

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