Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 12 Agosto 2021
Chiareggio, un anno dopo
Un rintocco per tre vite perdute
Il 12 agosto 2020 la frana che travolse un’auto uccidendo due coniugi e una bambina di 10 anni. Oggi a Chiesa una breve cerimonia li ricorderà.
Era un anno fa. Il 12 agosto. Ed erano le 17.15 quando l’auto su cui viaggiava una coppia di Comabbio (Varese), Gianluca Pasqualone, 45 anni, e Silvia Brocca, 41, insieme al loro figlioletto, Leo, di 5 anni, e alla sua amichetta Alabama Guizzardi, 10 anni, figlia di amici habituè di Chiareggio, di rientro dalla festa di compleanno di quest’ultima, hanno incontrato la morte per il distacco di 20mila metri cubi di materiale dal torrente Nevasco. Effetto delle piogge battenti di quei giorni e di quel fenomeno, incontenibile, che si chiama “debris flow”, colata detritica, che, quando si innesca, tutto travolge in un istante.
In quel momento sul ponte sul Nevasco passavano loro quattro, diretti alla baita di Senevedo, sebbene tre di loro non l’avrebbero mai più raggiunta. Attimi di autentico strazio per i famigliari delle persone coinvolte, ma anche per tutta Chiareggio, per tutta la comunità della Valmalenco e della nostra provincia, perché non c’è ormai località che non sappia cosa sia una frana, e in seguito ai cambiamenti climatici degli ultimi anni, cosa sia una “colata detritica”.
«Momenti terribili - ricorda Renata Petrella, sindaco di Chiesa in Valmalenco, amica di famiglia dei coniugi Guizzardi, frequentatori ormai storici di Chiareggio - che ricorderemo, in modo composto e sommesso, in una piccola cerimonia prevista oggi alle 17.15 in piazzetta Roma a Chiesa. Un momento intimo, di cui la popolazione è stata portata a conoscenza sia attraverso locandine sia attraverso messaggi sui monitor in paese, ma senza inviti ufficiali. Questo perché il Covid non ci permette assembramenti e anche perché di fronte ad una simile tragedia, preferiamo optare per un profilo basso. Ci sembra più corretto».
Non è stata allestita a Chiareggio, la cerimonia, «perché in un ambiente così ristretto, in prossimità del ponte sul Nevasco - dice il sindaco - non sarebbe stata una cosa né opportuna né fattibile, per cui meglio optare per Chiesa centro».
Alle 17.15 in punto ci sarà il rintocco di campana, della parrocchiale di Chiesa, il Santuario della Madonna degli Alpini, dopodiché seguirà un minuto di silenzio.
«A quel punto prenderò la parola - dice il sindaco - all’unico scopo di ringraziare tutti coloro, e sono stati tanti, che in quella circostanza hanno dato il massimo. Mi riferisco a Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Soccorso alpino della Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Guardie forestali, Polizia locale, Croce Rossa, Protezione civile, nessuno escluso. Tutti presenti, in un corale sforzo proteso a salvare il piccolo rimasto sotto il fango e a portare conforto, con infinita umanità, ai genitori di Alabama. Consegnerò una pergamena a quattro persone che all’inizio hanno fatto la differenza, perché prima che potessero giungere i soccorritori, hanno affrontato la montagna di detriti e fango pur di garantire al piccolo Leo la possibilità di respirare. Hanno scavato con le mani, con coraggio ed abnegazione, con la forza della disperazione, per salvare questo bambino».
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