Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 24 Maggio 2019
«Chi vuole bene al suo paese va a votare»
Tante liste uniche, il quorum fa paura
Alle urne. L’appello dei candidati sindaco che non avranno rivali alle prossime elezioni. Le fasce tricolori sul tavolo: «Eppure c’è chi ci mette sullo stesso piano di un commissario».
«Siate responsabili e per favore capite l’importanza della vostra scelta: se volete bene al vostro paese, domenica andate a votare», per sfondare quel muro del 50% più uno degli aventi diritto al voto e raggiungere il quorum, senza il quale il Comune sarà commissariato. Per un anno almeno. Un appello corale, a nove voci lanciato ieri da altrettanti candidati sindaco che alle amministrative del 26 maggio corrono da soli.
Una lista unica a Chiuro con Tiziano Maffezzini, come a Castione dove a candidarsi è Massimiliano Franchetti. Lo stesso vale per Cedrasco con Nello Oberti, per Castello Dell’Acqua con Andrea Pellerano, per Barbara Baldini che si candida a Montagna, per Monica Taschetti, candidata a Fusine, mentre a Colorina si ricandida Doriano Codega e la storia non cambia a Poggiridenti con Giovanni Piasini e a Sondalo con Ilaria Peraldini.
Tutte e nove sul tavolo davanti a loro hanno voluto stendere le fasce tricolori, simbolo di chi ha scelto di scendere in campo per il bene del proprio Comune. Di metterci la faccia insomma, ma in alcuni casi si vede pure costretto a digerire, nel paese in cui vive, una campagna “carbonara” di chi rema contro porta a porta, inneggiando al commissariamento.
«È fondamentale andare a votare - ha rotto il ghiaccio Maffezzini - per raggiungere il quorum e dare un governo al paese in cui si vive. Se così non fosse, inevitabile il commissariamento per minimo un anno senza sindaco, senza giunta, senza poter accedere a finanziamenti: il ché sarebbe negativo per l’intera comunità» ha sottolineato ricordando che nel solo comprensorio di Sondrio sono 12, più di due terzi, «i Comuni a lista unica», dei 24 in provincia su 51 chiamati al voto.
Sull’esito delle urne, pesa non poco l’incognita Aire, cioè i cittadini iscritti all’ Anagrafe degli italiani residenti all’estero, in media circa il 15% dell’elettorato, ma che difficilmente raggiungeranno il paese per votare.
Si registrano addirittura punte del 20%, come a Castello Dell’Acqua: «I residenti sono 630 – ha detto Pellerano -, ma i votanti 649, essendoci 130 Aire, più del 20%». «Il possibile commissariamento - ha proseguito Oberti - potrebbe tradursi tra un anno in nessuna lista in corsa. Sarebbe auspicabile la modifica della norma che attribuisce il diritto di voto ai cittadini Aire nel caso delle amministrative: sono percentuali che incidono sul raggiungimento del quorum».
Senza peli sulla lingua Franchetti ha stigmatizzato quanto sta accadendo in alcune realtà: «Nel mio Comune il fenomeno è minimo, ma in altri paesi ci sono persone che, non essendo riuscite a fare una lista, stanno portando avanti una campagna piena di menzogne, invitando la gente a non andare a votare. C’è chi lo sta facendo porta porta, scrivendo che una giunta e un sindaco valgono come un commissario, dimenticandosi che si occupa dell’ordinaria amministrazione: un comportamento grave e irresponsabile».
«Sposo le parole di Franchetti: sono oggetto da tempo di una campagna disonesta che mette sullo stesso piano un commissario e una giunta guidata da un sindaco, mi spiacerebbe tanto vedere commissariato il “mio” Comune per il quale mi ricandido con affetto enorme» ha aggiunto Baldini.
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