Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 21 Dicembre 2016
Chemioterapia, “Paxman”
riduce la caduta dei capelli
All’ospedale di Sondrio grazie all’associazione Giuliana Cerretti onlus arriva una nuova apparecchiatura per aiutare i pazienti sottoposti a chemioterapia. Si chiama “Paxman” e serve a contenere uno degli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici, cioè la caduta dei capelli: in questi giorni il macchinario è stato installato in reparto e da gennaio sarà in funzione per i pazienti, come spiega il primario di Oncologia medica e presidente dell’associazione Cerretti Alessandro Bertolini.
«La Paxman si è rivelata molto utile nel contenimento dell’alopecia nei pazienti sottoposti a chemioterapia – spiega Bertolini – e come associazione l’abbiamo voluta acquistare a beneficio dei numerosi pazienti che fanno riferimento all’Oncologia medica di Sondrio. Sono solo cinque, ad oggi, gli ospedali lombardi dotati di un presidio contro l’alopecia, e il nostro è uno di questi».
L’apparecchiatura donata dall’associazione è dotata di due postazioni, che verranno impiegate in contemporanea alle sedute di chemioterapia: «Ai pazienti verrà fatta indossare una cuffia, simile ad un casco da parrucchiera, che agisce sul cuoio capelluto con un effetto refrigerante e contenitivo della perdita dei capelli, per un trattamento che dura circa 90 minuti», spiega ancora il presidente dell’associazione. In questo modo viene ridotto in modo significativo il rischio della perdita dei capelli, con una positiva ricaduta psicologica per i pazienti. «Recentemente questo strumento è stato anche oggetto di una relazione scientifica al congresso mondiale sul carcinoma della mammella tenutosi a San Antonio, negli Stati Uniti – sottolinea Bertolini -, tant’è che noi oncologi sondriesi abbiamo letto in questo passaggio congressuale anche un indicatore della nostra tempestività professionale».
Nei giorni scorsi, come detto, la macchina è stata installata nel reparto di Oncologia medica di Sondrio, ma verrà messa in funzione con il nuovo anno, visto che attualmente due infermiere stanno effettuando un training formativo all’ospedale di Carpi, in provincia di Reggio Emilia, dove negli ultimi tre anni la macchina Paxman è stata impiegata su 150 pazienti, riferiscono ancora dall’associazione. In tempi molto brevi, insomma, i pazienti in trattamento all’ospedale di Sondrio potranno usufruire della nuova apparecchiatura, che però – precisano dall’associazione intitolata a Giuliana Cerretti – non può essere utilizzata su persone affette da tumori ematologici, sui pazienti con metastasi cerebrali o sottoposti a radioterapia dell’encefalo. «Come Oncologia medica di Sondrio – sottolinea Bertolini - formuleremo un preciso protocollo di utilizzo di questo strumento, per garantire ai nostri pazienti la possibilità di accedere al trattamento col massimo del beneficio atteso».
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