Cervi e caprioli fanno razzia di tralci e germogli nei vigneti. «Raccolti a rischio»

Razzia di gemme sui terrazzamenti tra Castione e Sondrio in località Sassella nella notte tra martedì e mercoledì.

Sono l’incubo per diversi viticoltori della zona i branchi di cervi e caprioli che hanno mangiato tralci e germogli nei vigneti, pregiudicando non solo il raccolto di quest’anno ma anche quello del prossimo, semplicemente perché la gemma che è stata mangiata in realtà è il tralcio capo frutto per il prodotto dell’anno successivo.

A nulla sono valse le reti, con cui sono stati protetti i vigneti presi di mira. Gli ungulati sono riusciti ad intrufolarsi e, per uscirne, hanno devastato ulteriormente le protezioni ed il terreno circostante.

Al di là del danno economico per ripristinare quanto è stato distrutto, i proprietari degli appezzamenti in cui si sono state le incursioni inevitabilmente produrranno meno uva e di conseguenza sarà inferiore la quantità di vino da mettere sul mercato.

«La situazione è pesante e bisogna assolutamente trovare una soluzione ad un problema che accomuna tanti di noi» lamenta un gruppo di coltivatori, che, chi per passione o per hobby, chi per lavoro, sui balconi terrazzati lavora ogni giorno.

La triste scoperta è stata fatta nella giornata di mercoledì, come racconta da una viticoltrice del posto, i cui vigneti si trovano nella zona compresa tra Moroni e Grigioni: «Quando sono arrivata in vigna sono rimasta senza parole: è desolante trovarsi davanti ad una scena del genere, considerando il lavoro e l’impegno di ognuno di noi».

Ghiotti di gemme, i cervi scendono a quote così basse e si mangiano i tralci, «lasciandoli praticamente monchi, rasati» non più utili per un domani né per essere raccolti né per produrre vino.

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