Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 11 Marzo 2016
Cava del Ranée fuori dal piano provinciale
Dopo cinque anni di strenua lotta per ottenere lo stralcio del progetto, ieri è arrivato l’annuncio che il Comitato spontaneo e il Comune di Bianzone attendevano: la Provincia di Sondrio ha garantito il proprio «impegno politico» per lo stralcio dal piano cave.
L’annuncio è stato dato dal presidente di palazzo Muzio Luca Della Bitta proprio prima di introdurre i lavori della conferenza finale della Vas (Valutazione ambientale strategica) del nuovo piano, che sarà approvato definitivamente dal consiglio provinciale.
La battaglia
«Della Bitta ha detto chiaramente che l’amministrazione provinciale si impegnerà per arrivare allo stralcio della cava del Ranée in sede di votazione in consiglio provinciale - riferisce Edj Polinelli, presidente del Comitato, invitato alla conferenza -. Ha citato il precedente del parere della Consulta provinciale per le attività estrattive, organismo consultivo di cui fanno parte anche le categorie (come i cavatori), che si è espressa, mesi fa, a favore dello stralcio del Ranée condivendendo le ragioni del Comune e del Comitato. In particolare la Consulta ha segnalato che la presenza di un’altra cava a breve distanza, ovvero quella di Calcarola avrebbe potuto generare effetti cumulativi negativi».
Va detto, per precisione, che le osservazioni di carattere tecnico presentate dal Comune e dal Comitato ieri non sono state accolte – solo qualcuna parzialmente -, «ma noi – sottolinea Polinelli - ci atteniamo alle parole del presidente che ha parlato di impegno politico».
Attualmente, il piano cave è sospeso. Concluso il procedimento amministrativo, il consiglio provinciale, entro pochi mesi, dovrà esprimersi, poi la proposta sarà presentata alla Regione, per il parere di conformità. A quel punto le carte torneranno in Provincia ed, entro la fine dell’anno, l’iter dovrebbe essere concluso.
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