La morte della maestra Carmen Agnelli, 75 anni, di Caspoggio, avvenuta all’Hospice di Morbegno dove era ricoverata a seguito di un male rivelatosi incurabile, ha lasciato un vuoto enorme in paese. Nella memoria dello stesso e di tutte quelle generazioni che, per trent’anni, sono andate a scuola in paese, in quelle Elementari oggi chiuse, ma dove Carmen e le altre storiche maestre hanno dispensato il loro sapere e l’educazione al rispetto. Di tutto. Delle persone, del paese, dell’ambiente, delle regole. «La maestra Carmen era d’altri tempi, in un certo senso, in quanto ha insegnato quando, alle Elementari, ogni classe aveva un solo insegnante di riferimento - dice Arif Negrini, sindaco di Caspoggio e alunno della maestra Carmen -, non come adesso che c’è una docente per materia. Per cui la nostra maestra, per noi, era tutto. Una persona importante, di riferimento, e lei lo era eccome. Prima di tutto era molto capace dal punto di vista didattico, tant’è che tutti dicevano che i ragazzini che arrivano alle Medie a Sondrio da Caspoggio erano ben preparati, e questo per lei era sicuramente un orgoglio, e, poi, era severa, autorevole, dovevamo stare attenti punto e basta. Anche se eravamo discoli al massimo, devo dire, sempre sull’agitato, ma poi arrivava lei a spegnere i bollenti spiriti. Il metodo era un po’ rigido, diciamo così, ma funzionava. Il rispetto dei valori, delle regole, della società, maestri come lei lo insegnavano a tutto tondo già nei primissimi anni di scuola e, poi, sono cose che ci si porta dietro per sempre».
La maestra Carmen, trent’anni di insegnamento, prima alla Vanoni di Sondrio, poi a Cagnoletti di Torre di Santa Maria e, infine, a Caspoggio, dove è entrata in ruolo, è stata anche fra i primi a telefonare al sindaco ed ex alunno Arif Negrini per congratularsi dell’elezione a sindaco. «Mi ha chiamato appena l’ha saputo per dirmi che era felice dell’elezione - dice il sindaco - e che era convinta potessi fare strada nella vita, perché ero sempre stato bravo a scuola, anche se particolarmente vivace. Lei ne era convinta, mi ha detto, e mi ha fatto enorme piacere. Tra l’altro mancherà anche al gruppo Alpini del posto, cui era legatissima e per il quale si è sempre resa disponibile. Non appena la chiamavamo per darci una mano in occasione di eventi o feste, lei rispondeva presente, felice».
Fino a due anni fa, quando Carmen Agnelli, dopo la morte del marito Francesco Negrini, ha scoperto di essere ammalata e, nonostante le cure cui si è sottoposta, la guarigione non è arrivata. Venerdì, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Caspoggio, saranno in molti a porgerle l’ultimo saluto e a stringersi attorno ai figli, Silvia, 42 anni, insegnante all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e Gianluca, 49 anni, insegnante di incisione all’Accademia di Brera. Oltre che ai tanti fratelli, sette quelli viventi, perché la famiglia d’origine di Carmen era numerosa, 11 fra fratelli e sorelle, e il papà, Innocente, a sua volta maestro, è stato anche sindaco di Caspoggio fra il 1956 e il 1970, fra gli artefici della seggiovia e dello sviluppo delle piste.
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