Caso Molinari, la perizia psichiatrica per disturbi narcisistici

Sondrio

La documentazione medica presentata dal difensore Stefano Di Pasquale è articolata. Non solo. Abbraccia un ampio arco temporale, a testimoniare il sospetto di una patologia che si sarebbe già manifestata a partire dal 2008. Ben prima degli episodi contestati dalla Procura di Sondrio, nell’ambito delle indagini sul “caso Molinari”, il ciclone che ha travolto il mondo della scuola valtellinese.

Fabio Molinari, ex direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, originario della Bergamasca, l’imputato numero uno nel processo, soffrirebbe di un grave disturbo narcisistico, sfaccettatura, non l’unica, della sua personalità che lo avrebbe portato a sviluppare una vera e propria patologia. Le presunte ingerenze nelle assunzioni attraverso la Mad, la messa a disposizione di neo laureati e diplomati per le supplenze, sarebbero state solo il tentativo di mettersi e restare al centro dell’attenzione.

Sulla capacità di intendere e volere sarà chiamata a far luce la psichiatra e criminologa Rossana Botti, perito del Tribunale di Seregno, a cui il prossimo 19 marzo sarà affidata la perizia psichiatrica disposta dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sondrio, Fabio Giorgi, che ha accolto la richiesta dei difensori, a cui per altro non si è opposta la Procura guidata da Piero Basilone. Botti sarà in aula, nell’ottava udienza preliminare fissata per le 10 del mattino, per accettare o rifiutare l’incarico e, in caso di accettazione, indicare anche i termini entro i quali concludere il lavoro. Presumibilmente tre mesi. Quasi certa la nomina anche di un consulente di parte.

“E’ fondamentale che venga cristallizzata la reale natura dei fatti e l’accoglimento della nostra richiesta costituisce, a nostro avviso, un passo avanti nell’accertamento della verità”, spiega Stefano Di Pasquale, legale di Fabio Molinari. Altro non aggiunge, preferendo non entrare nel merito dei problemi di natura psichiatrica che affliggerebbero l’ex provveditore (inizialmente, nell’autunno 2022, posto agli arresti domiciliari, ora libero in attesa dell’iter giudiziario) e che, secondo la difesa, non gli avrebbero consentito di essere lucido durante gli episodi contestati. Concussione, peculato, turbata libertà degli incanti, induzione indebita a dare o promettere utilità, le accuse. Con l’accettazione del rito abbreviato condizionato all’esecuzione di una perizia psichiatrica.

Trentotto complessivamente gli imputati, per sei dei quali gli atti sono stati inviati alle Procure di Brescia e Bergamo, per altri 17 è stata chiesta la messa alla prova, per cinque il rito abbreviato, fra cui Molinari. Mentre nessuna richiesta di riti alternativi è giunta dalle difese dei dirigenti scolastici Bruno Spechenhauser, Raimondo Antonazzo e Michele Muggeo. Convinti di poter dimostrare la loro innocenza.

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