Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 19 Maggio 2016
«Case sfitte all’Aprica, ma non è colpa dei profughi»
Parla uno dei privati che ha accolto i richiedenti asilo: «Il problema semmai è che si è costruito troppo»
APRICA
Per la prima volta interviene sul “caso profughi” Matteo Negri, proprietario di una delle strutture, le cosiddette “Case Negri”, dove alcuni profughi sono ospitati (l’altra è l’albergo Aurora). «Aprica è un paese di 1.600 abitanti ma insieme a San Pietro ha la capacità ricettiva di una città come Sondrio, ne ha la stessa estensione ed è quasi sempre vuota - afferma -. Questo credo sia il vero disastroso business che vale la pena di analizzare. Qualche profugo arrivato da meno di un anno non può essere il colpevole della crisi di questo modello di sviluppo: sono anni che si vedono, nel centro di Aprica, condomini interi vuoti, alcuni sbarrati e con impianti svuotati in inverno, alcuni di recente costruzione e mai terminati, mentre altri vengono ancora costruiti solo per non perdere le concessioni in scadenza. Riempirne qualcuno non guasterebbe di certo, forse potrebbe rappresentare la via di uscita da questo pasticcio. Infatti mi risulta che ci siano altre disponibilità di alloggi in attesa».
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