Carceri sovraffollate e carenza di personale, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

La mobilitazione interessa il personale che lavora all’interno degli istituti sia per adulti sia minorili per denunciare «la gravissima e cronica carenza di organico» e il sovraffollamento detentivo

E’ stata proclamata oggi la mobilitazione che interessa il personale che lavora all’interno degli istituti sia per adulti sia minorili per denunciare «la gravissima e cronica carenza di organico» e il sovraffollamento detentivo «che – dicono i sindacati - aumenta gli eventi critici: insulti, minacce e persino aggressioni anche gravi, incendi e tentativi di rivolte oltre ad atti di violenza tra detenuti, atti di autolesionismo e/o tentativi di evasione e persino, purtroppo, suicidi».

Secondo i dati delle organizzazioni sindacali nelle carceri ci sono quasi 9.000 detenuti, con un trend sempre in aumento: quasi tremila in più rispetto alla capienza regolamentare che si attesta in 6.154 posti letto.

«Nonostante le varie sollecitazioni nei confronti del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria – dicono Sappe, Sinappe, Osapp, Uil Penitenziari, Uspp, Cisl Fns e Fp Cgil- non abbiamo visto alcun provvedimento utile a lenire il disagio dei poliziotti o provvedimenti deflattivi nei confronti della numerosa popolazione detenuta che al suo interno annovera numerosi soggetti con fragilità mentali, tossicodipendenti, farmacofiliaci, soggetti non avvezzi al rispetto delle regole ed estremamente violenti».

Le organizzazioni sindacali denunciano la scarsa, se non assente, attenzione, da parte dell’amministrazione, alle tutele della sicurezza ed incolumità dei poliziotti e la compressione dei diritti individuali come revoche e/o differimenti dei riposi settimanali o mancata concessione del congedo ordinario.

«Il personale di Polizia penitenziaria – dicono - è costretto a ricoprire più posti di servizio creando un ulteriore carico di lavoro e di responsabilità con inevitabili ripercussioni sulla qualità del lavoro svolto con situazioni di alto stress e turni che arrivano anche a dodici ore, senza neppure vedersi riconosciuto il lavoro straordinario».

I poliziotti delle carceri lombarde si dicono esasperati, esausti e demotivati temendo anche per la loro incolumità fisica. Anche i servizi di spostamento dei detenuti dagli istituti in altri luoghi, dicono, a causa della gravissima carenza di organico, si effettuano sotto scorta pregiudicando la sicurezza. «Problemi – aggiungono- che si acuiranno inevitabilmente con l’approssimarsi dei piano ferie estive e quindi con la diminuzione ulteriore dei poliziotti presenti all’interno dei reparti detentivi. Spiace dover evidenziare la forma di inerzia da parte della politica ma principalmente dell’amministrazione penitenziaria regionale che non ha adottato dei seri ed urgenti provvedimenti per creare le minime ed accettabili condizioni lavorative e di sicurezza all’interno di tutti gli istituti penitenziari».

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