Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 09 Agosto 2018
«Camion in Valle, ora più controlli»
Rispetto delle norme, il prefetto di Sondrio chiede di aumentare gli sforzi dopo l’incidente avvenuto lunedì a Bologna. Sono fra le 30 e le 40 le autocisterne che, ogni giorno, transitano sulle trafficatissime strade della provincia
Il rispetto delle norme della circolazione stradale e maggiori controlli. È quanto chiede il prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, dopo il gravissimo incidente di lunedì sull’autostrada a Borgo Panigale a Bologna, che ha provocato un morto, 67 feriti e danni alla rete viaria a causa del tamponamento tra un’autocisterna e un camion.
Con una nota, diramata ieri, il prefetto ha voluto sensibilizzare, attraverso le rispettive associazioni di categoria operanti a Sondrio e l’unità territoriale dell’Aci, i conducenti dei veicoli pesanti. A maggior ragione in un momento come questo quando si stima che siano fra le 30 e le 40 le autocisterne che, ogni giorno, transitano sulle strade della provincia. La Prefettura ha anche invitato le forze di polizia ad intensificare i controlli per verificare il rispetto delle norme sulla circolazione stradale e la dotazione, nei veicoli pesanti, dei sistemi di sicurezza obbligatori. Scalia fa riferimento, peraltro, alla email di un cittadino di Colorina che ha segnalato il comportamento di molti conducenti di veicoli pesanti che, sulla statale 38, non mantengono la dovuta distanza di sicurezza, usano il cellulare e superano spesso il limite di velocità di 50 chilometri orari.
Segnalazione che è stata trasmessa, per le opportune verifiche, anche agli organi di polizia stradale competenti su quel tratto di strada.
«Non può sfuggire a nessuno la considerazione che la prevenzione dei rischi non possa essere affidata alle sole forze di polizia che operano con dedizione - si legge nella nota -, ma che tale prevenzione debba essere curata, soprattutto, dagli utenti della strada che, col loro comportamento, devono attenersi alle norme prescritte dal Codice della strada, la cui inosservanza può provocare, come nel caso indicato, non solamente conseguenze letali al conducente, ma anche a tante persone oltreché gravissimi danni alle strutture stradali, con ovvie ripercussioni per tutta la collettività». Alle associazioni di categoria e tutte le organizzazioni e gli enti che curano gli interessi degli autotrasportatori (sia autonomi sia dipendenti) il prefetto chiede di sensibilizzare i propri associati al rigoroso rispetto delle norme sulla circolazione e a dotare i veicoli dei sistemi di sicurezza, già stabiliti come obbligatori da novembre 2015.
«Tutto ciò non tanto e non solo per evitare le pesanti sanzioni pecuniarie ed amministrative, specificamente previste per le singole violazioni - conclude -, ma anche e soprattutto per la salvaguardia della pubblica incolumità e della cosa pubblica, che deve rimanere al servizio di tutti». Nel frattempo la polizia stradale, proprio nei giorni scorsi, ha reso noto il bilancio degli interventi eseguiti nell’ultimo fine settimana di luglio che ha visto gli agenti potenziare i controlli nel primo weekend da bollino rosso. Sotto i riflettori la movimentazione, anche serale e notturna, di veicoli commerciali, le condizioni psico-fisiche dei conducenti, il rispetto dei tempi di guida e di riposo, verifiche tecniche sui mezzi pesanti e il controllo delle autorizzazioni al trasporto di merci e di persone.
Nell’arco del mese di luglio sono state accertate 134 violazioni a carico di autisti professionali, di cui 60 stranieri; 118 violazioni commesse alla guida di autocarri e 16 alla guida di autobus. Tra le principali violazioni si registrano il superamento della velocità (dieci le multe elevate); l’inosservanza dei tempi di guida e di riposo (43 violazioni); 17 per inefficienza o alterazione dei dispositivi di equipaggiamento dei veicoli; 8 violazioni per omessa revisione del veicolo; una multa per effettuazione di trasporto in conto di terzi senza autorizzazione ed una sanzione perché il veicolo era sprovvisto di copertura assicurativa.
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