Caiolo: approvato il piano di rientro per i debiti del Golf club

Trovata la quadra per sanare una situazione che si trascina da tempo, ereditata dall’amministrazione comunale di Caiolo insediatasi lo scorso giugno. Si tratta del debito di più di 120mila euro di Valtellina Golf Club nei confronti del Comune, che sarà ripianato dalla spa, secondo un piano di rientro sul lungo periodo presentato dalla stessa società, approvato a maggioranza in consiglio comunale mercoledì, quando si è discusso del ripiano della posizione debitoria e della revisione dell’atto di costituzione del diritto di superficie a rogito del notaio Francesco Surace, nonché della contestuale convenzione.

Come spiegato in aula dal consigliere con delega al Bilancio Nicoletta De Marzi, l’ammontare del debito (a partire dal 2020-2021, nda), è di poco meno di 127mila euro, di cui «65.607 euro di indennizzo per il diritto di superficie, 57.663 per Imu non versata e 3.301 euro per la Tari». Ciò detto, De Marzi è entrata nei dettagli: «Il Comune in ordine alla proposta formulata dalla società Valtellina Golf Club spa ha acquisito un parere da un professionista esterno sottoponendo l’atto di costituzione di superficie e la convenzione redatte nel 1998 dal notaio Surace». Sulla base di tale parere, «l’amministrazione ha inteso perseguire l’interesse del Comune, accogliendo la proposta di rientro del debito, seppure con dilazione e rientro rateale, preservando però in tale modo - ha posto l’accento De Marzi -, l’area e gli investimenti compiuti sulla superficie anche in considerazione della posizione strategica che dovrebbero assumere la provincia in occasione delle imminenti Olimpiadi Milano-Cortina 2026».

Nel contempo il Comune ha anche ottenuto dalla spa «lo svincolo ufficiale da una clausola a suo tempo prevista negli atti notarili in forza della quale, al termine della durata del diritto di superficie, l’ente avrebbe dovuto corrispondere alla società un indennizzo pari al costo delle opere effettuate con coefficiente di vetustà del 2%». Lo sgravio di tale onere «determina un vantaggio per il Comune poiché, in caso contrario, non avrebbe neppure potuto sostenerlo economicamente».

Resta salva per l’amministrazione, «ogni altra facoltà contrattualmente prevista, la proprietà dei terreni e dell’impianto al termine del diritto di superficie, nonché, infine, la facoltà di recesso e risoluzione del contratto in caso di inadempimento». Al momento della votazione, dai banchi della minoranza si è astenuto Sergio Carnazzola, mentre hanno espresso voto contrario Luca Speziali e Nicola Pelosi, capogruppo quest’ultimo, che ha così motivato la sua scelta: «Il mio voto contrario non è dettato dalla volontà di non perseguire la continuità dell’attività sportiva svolta, ma dalla preoccupazione che non siano stati intrapresi tutti gli accorgimenti giuridici opportuni da un punto di vista amministrativo. E che con la scelta operata sia stato perseguito il miglior interesse per il Comune – l’opinione di Pelosi -. Si ritiene opportuno richiedere un parere tecnico-legale e una valutazione sul possibile indennizzo. Da valutare l’azione di responsabilità di chi ha omesso gli adempimenti dovuti» nel periodo in cui sono maturati i debiti.

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