«Bronchiolite trascurata, serve ascolto», l’ASST replica: «Nei bimbi peggioramenti spesso imprevedibili»

Quasi dieci anni fa ha perso la bambina che portava in grembo, in ospedale probabilmente avevano sottovalutato le sue preoccupazioni e i suoi problemi di salute, liquidandola, sostiene, con parole di sufficienza, come “mamma ansiosa al primo figlio”. E ora, dopo che anche il suo secondo figlio, un neonato di un mese e mezzo, è ricoverato in Terapia internsiva per una bronchiolite che sarebbe stata trascurata, sempre dai medici dell’ospedale di Sondrio, Crystal Scesca, giovane mamma sondriese, vuole condividere una riflessione sullo stato della sanità in provincia di Sondrio. Non con una nota polemica, ma con la speranza che testimonianze come la sua possano spingere ad un miglioramento, così da evitare che altri genitori debbano vivere esperienze simili.

«Ho deciso di raccontare quello che è accaduto alla mia famiglia, non solo per esprimere la mia indignazione, ma per chiedere che si rifletta sulla qualità dell’assistenza sanitaria valtellinese – conclude -. Quanto può costare alla società e alle famiglie la mancanza di ascolto e di attenzione? Quanto dolore si potrebbe evitare se l’empatia e la professionalità fossero sempre al centro del servizio sanitario? Ogni madre, ogni padre, ogni paziente merita rispetto e considerazione, soprattutto quando chiede aiuto per la salute dei propri cari. Il mio è un appello affinché le istituzioni e le strutture ospedaliere si interroghino su come migliorare le pratiche, ascoltando le voci di noi pazienti e rendendo l’assistenza sanitaria un luogo di accoglienza e sicurezza, non un’esperienza di paura e delusione. Confido che la mia storia possa portare a una riflessione profonda e che altre madri non debbano mai trovarsi sole davanti a un dolore simile».

Intanto, l’Asst ha affidato ad una nota la replica in riferimento all’episodio più recente, ossia il ricovero del neonato pochi giorni fa.

«La gestione messa in atto durante l’accesso e la permanenza del piccolo presso il reparto di Pediatria è stata adeguata al quadro di presentazione e le dimissioni sono avvenute dopo dieci ore di osservazione continuativa, senza che vi fossero modifiche del quadro clinico, stante le sue buone condizioni – spiegano -. Siamo molto dispiaciuti per quanto avvenuto nei giorni seguenti e facciamo i migliori auguri di una pronta guarigione al bambino e ai genitori. Purtroppo, eventuali successivi peggioramenti del quadro clinico, nei piccoli pazienti non sono prevedibili e spesso sono anche repentini».

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