
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 11 Gennaio 2018
Bordoni deve tornare a Sondrio
Lo chiede al pm il suo avvocato
Dopo la lite in carcere il difensore punta i piedi per ottenere il trasferimento.
La richiesta l’ha già depositata al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al pm titolare dell’inchiesta, al gip di Sondrio davanti al quale il suo cliente ha deciso di presentarsi martedì prossimo per rendere spontanee dichiarazioni.
Le sta tentando tutte l’avvocato Francesco Romualdi per riportare a Sondrio Michele Bordoni, il 27enne che il 9 dicembre scorso è piombato con la sua auto sui mercatini di Natale di piazza Garibaldi ferendo tre persone e seminando il panico.
Il giovane uomo di Poggiridenti, che in passato non ha mai avuto problemi con la giustizia e che ora è accusato di strage, lesioni, oltre che di resistenza a pubblico ufficiale, dopo un iniziale periodo di detenzione a Sondrio è stato trasferito a Monza, carcere, a detta della Procura di Sondrio e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, molto più idoneo di quello di Sondrio, che non è attrezzato a ospitare pazienti con problemi psichici.
Ma i fatti hanno dimostrato il contrario. Bordoni è rimasto coinvolto in una lite scoppiata tra detenuti per motivi assolutamente estranei ai fatti dei quali dovrà rispondere il valtellinese. Quindi tutta la sorveglianza speciale che la casa circondariale monzese avrebbe dovuto garantire in realtà non c’è stata. Tanto valeva lasciarlo a Sondrio e risparmiare sui costi di trasferimento.
«Ho fatto presente che così non può andare. Che Bordoni sarebbe stato meglio a Sondrio, dove peraltro aveva già iniziato un percorso con uno psichiatra e dove avrebbe potuto avere maggiori contatti con i familiari in un momento per lui di grande destabilizzazione».
Martedì prossimo Bordoni sarà comunque di nuovo a Sondrio per comparire davanti al gip per la seconda volta (la prima fu per l’udienza di convalida). In quella sede l’avvocato Romualdi ha già anticipato che il suo cliente intende rilasciare spontanee dichiarazioni, ma poiché l’udienza è convocata per il conferimento della perizia psichiatrica al professor Mario Lanfranconi (la Procura ha già scelto il suo consulente nel medico Paolo Bianchi), le parole dell’indagato rischiano di essere considerate “fuori tema”.
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