In attesa che riprendano dal prossimo mese i lavori della nuova palestra per la scuola primaria, bloccati ad agosto in seguito agli eccezionali ritrovamenti archeologi di epoca preistorica, a Berbenno procedono altri due interventi, per un importo complessivo di un milione e 200mila euro, entrambi riguardanti l’edificio che ospita la scuola materna di San Pietro, che l’amministrazione vuole trasformare in un polo per l’infanzia, accogliendo anche i piccoli dei Comuni limitrofi. «Appaltati nel 2023 sono attualmente in corso due opere supportate dal cofinanziamento europeo con fondi del Pnrr» ha tracciato il quadro nel recente consiglio comunale il sindaco Valerio Fumasoni. I contributi Ammontano a 450mila euro i «lavori di messa in sicurezza, adeguamento sismico e riqualificazione della scuola dell’infanzia a San Pietro - ha proseguito il primo cittadino -, che godono di un finanziamento dell’Unione europea sul bando Next generation» legato ai contributi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «In corso d’opera c’è anche la realizzazione del nuovo asilo nido, che si sta costruendo al piano terra dello stesso stabile». In contemporanea è in programma «la riqualificazione funzionale degli spazi della materna al piano rialzato per creare un Polo dell’infanzia, lavori sempre finanziati con fondi europei Next generation per un totale di 753.600 euro».
La costituzione di un Polo nasce dalla volontà dell’amministrazione di offrire un servizio innovativo e relativo al percorso educativo didattico rivolto a bambini da 0 a 6 anni, concentrando in un’unica struttura tutti i piccoli e bimbi di questa fascia d’età. Un progetto ambizioso, condiviso anche con i vertici dell’istituto comprensivo Fumasoni, di cui fanno parte tutti i plessi, «che si intende realizzare attraverso un’azione sinergica di collaborazione tra i diversi attori che concorrono alla definizione di un’impostazione educativa unitaria, pur nella specificità didattica di ogni ordine di scuola».
Ovviamente «i programmi formativi saranno diversificati a seconda delle diverse tappe educative, ma saranno improntati a delle matrici comuni» come si specifica nel Piano per il diritto allo studio 2024-2025, illustrato in aula dall’assessore all’Istruzione Cinzia Bassi. L’idea della costituzione «di un Polo per l’infanzia è nata da una riflessione sui bisogni e le necessità delle famiglie, dal cambiamento avvenuto negli ultimi anni nelle reti familiari, in particolare dall’aumento delle richieste di flessibilità dei servizi, che consentano una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, alla luce anche dell’incremento delle situazioni di svantaggio e vulnerabilità di bambini e famiglie, anche nelle realtà di paese che ci circondano» ha concluso Fumasoni.
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