Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 18 Settembre 2016
Battesimo ufficiale del museo etnografico. E ora Ponte pensa in grande
Via libera dal consiglio comunale del paese per la raccolta avviata ormai alcuni anni fa tra i cittadini. Adesso ha tutti i requisiti per accedere ai finanziamenti
È ufficialmente sorta, con l’approvazione del consiglio comunale di giovedì sera a Ponte in Valtellina, la raccolta museale denominata “Museo etnografico di Ponte in Valtellina”. Con la sola astensione del consigliere di opposizione, Raffaele Mitrano, si è dato battesimo all’istituzione pontasca a dire il vero operativa da anni, ma che ora si lancia a livello provinciale con l’obiettivo di entrare a far parte del sistema museale valtellinese e di organizzarsi in modo più strutturato. «C’è un interesse generale da parte del pubblico verso il museo che viene aperto in determinate occasioni speciali o su prenotazione – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Elena Folini -. Mancavano ad ora un’apertura costante e, dunque, una maggiore visibilità. Per questo abbiamo pensato di inserirlo nel sistema museale provinciale, ma per far questo erano necessari tre passaggi: l’istituzione formale della raccolta, l’approvazione di regolamento e dell’inventario. Dopodiché presenteremo richiesta di adesione alla Provincia per poter proporre orari più strutturati, anche nel corso della settimana. Ci organizzeremo al meglio». L’amministrazione comunale di Ponte ha preso spunto dai regolamenti dei musei di Livigno e Valfurva adattandoli alle esigenze pontasche. La commissione di gestione della biblioteca sarà la medesima del museo, che potrà contare sulla figura di un direttore o conservatore con responsabilità nell’attuazione delle politiche museali e della gestione complessiva della raccolta, della conservazione, valorizzazione e godimento pubblico dei beni in esso contenuti. Qualsiasi cittadino di Ponte potrà proporsi per la qualifica di “amico del museo”, comunicando la propria disponibilità alla commissione di gestione o alla giunta comunale. “Amico del museo” sarà, in sostanza, chi avrà interesse a sostenere e promuovere il museo e le iniziative ad esso collegate, a partecipare alle attività o all’apertura al pubblico. «La raccolta era partita spontaneamente diversi anni fa fra cittadini che hanno messo a disposizione oggetti del passato – ha aggiunto il sindaco, Franco Biscotti-. Ora il museo avrà tutti i requisiti per poter accedere a finanziamenti». Nel percorso, idealmente distribuito secondo lo svolgersi del lavoro nell’arco dell’anno, si possono trovare strumenti e attrezzi del mondo contadino. In inverno nel periodo in cui erano sospesi i lavori all’aperto, si svolgevano le attività di falegnameria, come si vede nella prima stanza del museo. Si passa poi alla macellazione del maiale e alla lavorazione del latte che si faceva a gennaio. Nei primi mesi dell’anno si tenevano la lavorazione della vite, la transumanza e poi la lavorazione dei campi e la fienagione. I contadini dedicavano alla raccolta della segale, alla trebbiatura e alla semina del grano saraceno. Vi sono poi la rappresentazione di una camera da letto e di una cucina con lavello in pietra. Si chiude l’anno con la stagione della raccolta dell’uva e la torchiatura.
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