Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 16 Agosto 2021
«Badanti non vaccinate, è un problema
Anziani costretti a rifare i tamponi»
La denuncia del medico Marco Tam: «Basta una piccola febbre e siamo costretti a rifare i controlli». Per la categoria non c’è obbligo di immunizzazione. «Ma sarebbe necessario introdurlo»
«Le badanti che non vogliono fare il vaccino anti Covid devono essere licenziate. Non si può andare avanti così, con anziani “ostaggio” di queste situazioni e costretti a subire tamponi su tamponi di verifica per ogni febbricola...».
Ha un diavolo per capello Marco Tam, storico medico di medicina generale a Sondrio oggi in pensione, ma tuttavia in attività, soprattutto in questo periodo in quanto sostituisce i colleghi in ferie. Tam è anche sindacalista della categoria, ma in questo caso parla come medico.
«Gli anziani, purtroppo, sono fragili e fanno febbricole ad ogni piè sospinto - dice - vuoi una piccola infiammazione alle vie urinarie, vuoi un colpo d’aria, insomma è normale che cadano e ricadano in situazioni e sintomi che, in sé, sono simil Covid. Allora cosa succede? Succede che, di prassi, anche se sono vaccinati dobbiamo fare il tampone, per escludere che la febbricola o altri sintomi siano da Covid. Per cui vi assicuro che ci sono anziani che continuano ad essere tamponati, e quando si chiede alla badante se è vaccinata, la risposta è, “no”. Un “no” convinto, granitico, soprattutto se si tratta di badanti dell’Est, provenienti da Ucraina, Russia e Moldavia. Non ne vogliono assolutamente sapere, come se le si mandasse alla gogna, quando noi, anziani in primis, sono tutti vaccinati. E a non volersi vaccinare sono soprattutto le badanti più giovani e meno esperte, da poco in Italia. Una situazione intollerabile, scandalosa, che va affrontata al più presto».
Il problema sta nel fatto che un obbligo vaccinale per questa categoria non c’è, «perché non rientrano nel novero del personale sanitario vero e proprio - spiega Marina Pensa, del sindacato Filcams Cgil (commercio, mense e servizi) di Sondrio - anche se, essendo a stretto contatto con persone anziane e fragili, di default dovrebbero essere vaccinati. E lo possono fare, perché sul portale regionale per le prenotazioni possono entrare ed iscriversi».
C’è più di una via. Lo si può fare come caregiver, cioè assistenti di anziani, utilizzando il codice fiscale e la tessera sanitaria dell’anziano che si assiste. Sono fino a tre, i caregiver per ciascun assistito che hanno diritto alla vaccinazione. Ma possono vaccinarsi anche gli “stranieri temporaneamente presenti” (Stp) sia che abbiano il codice fiscale o il codice fornito dalla Prefettura: in tal caso devono chiedere il codice di accesso al numero verde 800.894.545.
«Non ci sono motivi ostativi alla vaccinazione delle badanti in Lombardia, anzi, è fortemente caldeggiata - dice Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale del Pd e primo firmatario, presentatore e relatore della legge regionale numero 15 del 2015 sulle badanti - . Per quelle che non hanno controindicazioni particolari riterrei la loro vaccinazione, come minimo, un obbligo morale connesso alla professione. Eppure so di intere famiglie che si sono contagiate a causa di badanti non vaccinate, e non è accettabile».
Un tema caldo, in discussione in sede ministeriale, tant’è che il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ha già sostenuto la necessità di introdurre l’obbligo vaccinale, il Green pass, per i lavoratori domestici, badanti e colf, come già avviene in Francia, ma decisioni in merito non ne sono ancora venute.
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