Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 22 Gennaio 2018
«Artva, pala e sonda: serve formazione»
Ad Aprica la giornata “Sicuri in montagna” organizzata di volontari del Soccorso alpino. Rebai: «In caso di incidente in valanga l’unica possibilità di salvarsi è con il soccorso dei propri compagni»
La sensibilizzazione sul corretto modo di frequentare la montagna sia con gli sci che con le ciaspole parte anche dai bambini. Che saranno gli escursionisti e sciatori del domani. È per questo motivo che, ieri, la stazione del Soccorso alpino e speleologico di Aprica insieme alla polizia su pista ha pensato di coinvolgere anche i piccoli e i ragazzi in attività sulla neve con la presenza di tre cani da valanga.
L’occasione è stata quella della giornata nazionale di sensibilizzazione e prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale “Sicuri in montagna” che, per il secondo anno, si è tenuta nella località orobica. I volontari del Cnsas di Aprica – in tutto sono 14 i membri – hanno allestito nella ski area della Magnolta un stand informativo e un campo neve organizzato. Negli anni passati le giornate di “Sicuri con la Neve” hanno fatto registrare una preoccupante situazione che denuncia, inequivocabilmente, diffuse carenze a livello della preparazione personale, della valutazione del rischio e dell’uso dell’attrezzatura d’auto soccorso; in questo senso risulta di fondamentale importanza far crescere la consapevolezza personale accompagnata da un indispensabile bagaglio tecnico. «Abbiamo scelto la Piana dei galli della Magnolta – dichiara Michele Ranagliacapostazione Cnsas di Aprica e responsabile della polizia su pista – perché ben si presta a questo genere di attività. Abbiamo distribuito del materiale sulla corretta fruizione della montagna e su come comportarsi in caso di incidenti e pericoli. Inoltre, per rendere più accattivante la giornata, abbiamo proposto delle simulazioni di ricerca con l’utilizzo di Artva, pala e sonda con la presenza dei cani anti-valanga. Per i bambini è stato un momento di divertimento, ma utile a formarli relativamente a queste tematiche».
Una giornata – come conferma il delegato provinciale del Cnsas, Valerio Rebai– che trova sempre il riscontro della gente. «Innanzitutto precisiamo che i tre strumenti di Artva, pala e sonda vanno sempre associati – dichiara -. In caso di incidente in valanga l’unica possibilità di salvarsi è con il soccorso dei propri compagni. Direi che, rispetto al passato, l’uso di questa attrezzature è assodato. Dall’essere attrezzati all’essere capaci di utilizzare correttamente ed efficacemente gli strumenti ce ne passa però. Occorre dunque seguire corsi di scialpinismo che organizza il Cai oppure le scuole di alpinismo o scialpinismo delle guide alpine che spiegano queste tecniche. Nella giornata di prevenzione come oggi ad Aprica (ieri per chi legge, nda) diamo alcune informazioni, ma il nostro obiettivo non è la divulgazione delle tecniche. Il nostro compito è quello di fare soccorso organizzato. Possiamo, però, sensibilizzare sull’assunzione di comportamenti corretti. Poi, ogni persona farà le proprie riflessioni. È un po’ quello che succede alla guida: ovviamente si consiglia prudenza e rispetto delle regole, ma c’è sempre qualcuno che oltrepassa il limite di velocità o supera con la linea continua....». Secondo Rebai, comunque, in questi ultimi anni la percezione del pericolo della montagna, se non affrontata correttamente, si è diffusa maggiormente nei frequentatori e negli sportivi grazie alla massiccia campagna attuata, anche con iniziative come “Sicuri nella neve”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA