Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 29 Gennaio 2017
Artigiani, sfida ai vertici con una mozione
Sfiducia costruttiva nei confronti del gruppo guidato da Gionni Gritti: servono 14 voti per vincere. Il presidente: «Le criticità riguardano l’apparato operativo, sono sereno ma si potevano seguire altre strade».
All’Unione artigiani ci si prepara a discutere una mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del gruppo dirigente guidato dal presidente Gionni Gritti. Un gruppo di componenti del consiglio direttivo ha presentato nei giorni scorsi un documento finalizzato al cambiamento dei vertici. La situazione si deciderà fra poco più di tre settimane. L’organismo chiamato a votare ha 27 componenti: servono 14 voti per vincere. E a chi avrà la meglio toccherà il compito di guidare l’associazione in futuro, a poco più di un anno dalla conferma di Gritti.
Il testo della mozione non è stato diffuso pubblicamente. Ma secondo quanto emerge dalla sede di Sondrio, le osservazioni che rappresentano il cuore del documento sono relative al ruolo di alcuni funzionari. Il documento, in base alle regole dell’Unione, potrebbe però andare a incidere sul gruppo dirigente dell’associazione imprenditoriale, a cominciare da Gritti, che in occasione della seconda elezione non aveva incontrato particolari resistenze.
Ma chi sono i consiglieri critici? Bisogna ricordare che il direttivo è composto dal presidente e dai due vice provinciali, dal presidente e dal delegato delle sezioni, dai rappresentanti delle otto categorie produttive, del movimento delle donne, dei giovani e dei referenti di Camera di commercio, Anep e Cimida. Fra i promotori della mozione che mette in discussione la leadership di Gritti ci sono sia portavoce di territori - in particolare quello di Tirano dove il presidente è Luca Longa, quello di Grosio del vicepresidente provinciale Agostino Pozzi e in parte Livigno -, sia di categorie e gruppi, ad esempio le donne.
Da Chiavenna a Sondrio, senza dimenticare Bormio, non emergono particolari problemi in termini di consenso a Gritti. Anzi, vari dirigenti sono in prima linea per difendere l’attuale composizione dei vertici. In altre zone la situazione è differente. «Alcuni consiglieri vogliono discutere una mozione relativa ad alcune questioni che secondo il loro modo di vedere segnano l’Unione – conferma Gritti -. La nostra struttura, basata sui territori, definisce i tempi e i modi della discussione democratica. Ci sono due sezioni su sei che pongono queste criticità».
Ora quali sono gli scenari per l’associazione? «I giudizi di criticità riguardano l’apparato operativo. Non esistono fatti gravi. Sono presente da anni in Confartigianato, ho visto cambiare segretari e presidenti con motivazioni fondate. In questo caso a mio avviso non siamo di fronte a situazioni altrettanto rilevanti».
Ecco la realtà attuale, insomma. Ora sia ai promotori della mozione, sia al gruppo di consiglieri fedele a Gritti tocca il compito di lavorare per conquistare - o difendere - la maggioranza. Quattordici voti che faranno la differenza sul futuro di Confartigianato imprese Sondrio.
«Se dovessero esserci dei cambiamenti, ovviamente coloro che saranno al comando dovranno tenere conto della situazione attuale e dell’impatto sulla struttura - conclude Gritti -. Queste vicende non fanno bene all’associazione, ma c’è una democrazia che regola la nostra vita associativa. Io sono sereno, prendo atto di queste criticità. Ma ribadisco che si sarebbero potute seguire altre strade».
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