Areu, cento interventi dell’elisoccorso al mese in Valtellina: nel 40% dei casi il volo è notturno

Aumenta sempre più il ricorso all’elisoccorso nelle ore notturne, dalle 19 alle 7 del mattino, in provincia di Sondrio, tant’è che su 800 missioni totali effettuate da inizio anno fino al 31 agosto, il 40% è stato in notturna.

«Un dato che ricalca quello dello scorso anno - dice Mario Teruzzi, direttore dell’Articolazione aziendale territoriale 118 di Sondrio, intervistato da Unica tv - quando avevamo effettuato 1250 servizi di elisoccorso totali, il 40% dei quali sempre di notte. Dopodiché sono ricompresi sia servizi di emergenza e urgenza veri e propri sia trasporti secondari di pazienti da ospedale a ospedale, piuttosto che missioni svolte fuori provincia, però il dato è questo ed è molto significativo».

Sono tre le basi elicotteristiche lombarde di elisoccorso in cui si vola di notte, oltre a Caiolo, Como e Brescia, su una flotta complessiva di cinque elicotteri in dotazione ad Areu, per cui è pacifico che l’equipe di Caiolo possa essere chiamata ad operare in altre province limitrofe in cui si verifica una situazione di urgenza. Però, il grosso dell’attività si svolge in Valtellina e Valchiavenna e si concentra nei mesi di maggior afflusso turistico legato alla neve, cioè fra gennaio e maggio. Poi ci sono i picchi estivi, legati al downhill e alle escursioni in montagna, però, la maggior parte degli interventi sono collegati alla stagione invernale. Con rispetto, sempre, dei tempi massimi fissati per ogni intervento.

«Siamo dentro il range dei 18 minuti per arrivare sul luogo dell’evento per ciascuna missione - precisa Teruzzi - oltre ai tempi di uscita, che sono di tre minuti per i codici rosso e giallo e quattro minuti per i verdi durante il giorno, e di quattro minuti per il rosso e il giallo e cinque per i verdi di notte. Al momento siamo sempre rimasti nei parametri anche di sicurezza per noi operatori perché assicuro non essere facile effettuare servizi di soccorso in elicottero in notturna, magari a ridosso di pareti rocciose. La visibilità, nonostante tutta la strumentazione di bordo, è diversa di notte rispetto a quella diurna, per cui tutto di complica e l’attenzione deve essere massima. Dopodiché, non dimentichiamo l’importante apporto dei mezzi su gomma, perché non sempre l’elicottero può alzarsi in volo, soprattutto in caso di cattivo tempo, tant’è che ciascun territorio è presidiato da mezzi su strada di diverso tipo che escono, mediamente, ciascuno, dalle due alle tre volte al giorno».

Oltre ad una serie di mezzi di soccorso di base gestiti dai volontari formati e certificati della Croce Rossa, di Valtellina Soccorso e dei Volontari tre valli, ci sono una serie di postazioni in cui è presente il mezzo di soccorso avanzato 1 o 2. L’1 ha l’infermiere specializzato a bordo e il 2 ha l’infermiere e anche il medico oltre al tecnico e autista soccorritore.

«Nello specifico abbiamo un’auto infermieristica a Chiavenna - dice Teruzzi -, un’automedica a Colico gestita dai colleghi dell’Aat di Lecco, ma molto operativa anche sul nostro territorio, un’auto infermieristica a Gravedona gestita dall’Aat di Como, ma con personale interamente in capo all’Aat di Sondrio, e, ancora, un’auto infermieristica per 75 giorni l’anno suddivisi fra la stagione invernale e quella estiva a Campodolcino, un’auto infermieristica a Morbegno, un’automedica e una infermieristica a Sondrio, un’autoinfermieristica a Tirano h 24 e un’auto infermieristica a San Giacomo di Teglio per 12 ore di giorno. Infine, a Bormio, c’è un’auto medica h 24 e a Livigno un’automedica diurna h 12 e un’autoinfermieristica h 24.

E in vista delle Olimpiadi tutto il pacchetto si rinfoltirà «non solo in via esclusiva per l’evento, ma anche per il territorio in se», assicura Teruzzi che, osserva «la nostra attività potrebbe essere anche maggiore - dice -, se non fosse che il cittadino residente fa molta fatica a chiamarci in caso di malore in casa. Arriva allo stremo e, poi, semmai, va da solo in ospedale». Quanto, infine, al pagamento degli interventi, non è mai scattato in alcun caso. «Non si sono presentate mai le condizioni per far pagare», chiosa il direttore.

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