Arera chiede a Secam la restituzione di 700mila euro

Il procedimento dell’Autorità nazionale appare indipendente da quello della Procura di Sondrio, che sta indagando su presunti profitti illegali percepiti da Secam e pagati da Arera, con l’avallo di Ato

Sondrio

Nei mesi scorsi su “La Provincia di Sondrio” avevamo dato notizia, in anteprima, del coinvolgimento dei vertici di Secam e di Ato/Ufficio d’Ambito in un’inchiesta della Procura di Sondrio relativa a presunti profitti illegali percepiti da Secam e pagati da ARERA, con l’avallo di ATO. Precisamente si è parlato di premialità, ricevute nell’ambito di quella che viene chiamata regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato (in sigla RQTI) per gli anni dal 2018 al 2021, che gli inquirenti suppongono essere state percepite tramite condotte illecite.

Con un procedimento che appare indipendente da quello della Procura, ora ARERA getta un po’ più di luce sull’avvenimento. Infatti, con il provvedimento n.161/2025/R/idr dell’8 aprile 2025 (di complessive 13 pagine), pubblicato sul sito dell’Autorità, la stessa ricorda le tappe della vicenda giungendo alla conclusione di chiedere a Secam la restituzione di oltre 700mila di euro, inerenti proprio la Regolazione della Qualità Tecnica del servizio Idrico Integrato (RQTI) per gli anni dal 2018 al 2021, perché percepiti senza averne titolo.

Ma ripercorriamo i passaggi come illustrati da ARERA nel provvedimento citato, con in calce la firma del presidente.

Innanzitutto, viene spiegato in dettaglio come funziona il meccanismo incentivante, quello che poi dà origine al pagamento delle premialità. In questa parte viene chiarito che (pag.8) «i registri di cui all’articolo 31 della RQTI (Regolazione della Qualità Tecnica del servizio Idrico integrato, ndr) costituiscono condizione necessaria per poter ritenere affidabili i dati e le informazioni trasmesse dai gestori, e quindi ammissibili ai fini del meccanismo incentivante» e che (pag.8) «la mancata registrazione dei dati relativi alle grandezze sottese agli indicatori generali di qualità, pertanto, impedisce l’erogazione delle relative premialità, e, laddove fossero ciononostante erogate, esse dovrebbero essere recuperate, in quanto erogate sine titulo».

L’Autorità nazionale - guidata dall’ingegnere valtellinese Stefano Besseghini che ne è presidente - poi chiarisce che sulla base dell’istruttoria effettuata sui dati di qualità tecnica comunicati all’Autorità dall’Ufficio d’Ambito della Provincia di Sondrio, il gestore Secam è risultato assegnatario di premialità per euro 318.330 per l’anno 2018, per euro 247.829 per l’anno 2019 e per euro 152.551 per l’intero biennio 2020-2021, in totale 718.710 euro.

Da qui in poi si chiarisce meglio quanto accaduto negli ultimi mesi. Viene, infatti, scritto che ad aprile 2024, in particolare il 23 maggio, l’Ufficio d’Ambito ha inviato all’Autorità una richiesta di rettifica dei dati relativi all’anno 2021, già oggetto di riconoscimento delle premialità come sopra riportato. ARERA dal canto suo, siccome la richiesta di rettifica per l’anno 2021 (pag.10) «faceva desumere - oltre alla mancata messa a disposizione dei registri al competente Ente di governo (ATO/Ufficio d’Ambito, ndr) - anche una possibile tardiva elaborazione dei registri medesimi previsti dall’articolo 31 del RQTI da parte del gestore Secam S.p.A», ha ritenuto opportuno procedere ad approfondimenti istruttori, finalizzati alla verifica della corretta tenuta di siffatti registri da parte del gestore e al corretto esercizio delle attività di validazione dei dati da parte del competente Ufficio d’Ambito.

E’ così che (pag.11) «con nota dell’11 marzo 2025, l’Autorità ha, pertanto, inviato all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Sondrio, dandone comunicazione anche al gestore Secam S.p.A., una richiesta di informazioni e documentazione», riscontrata dall’Ufficio d’Ambito con nota del 17 marzo 2025 informandone anche il gestore Secam. L’Autorità in un passaggio apposito ha tenuto a chiarire che (pag.12) «a seguito della menzionata nota di riscontro del 17 marzo 2025 trasmessa dall’Ufficio d’Ambito della Provincia di Sondrio, nessuna osservazione è stata inviata all’Autorità da parte del gestore interessato».

Infine, e qui si capisce la portata del provvedimento di ARERA, viene riportato che (pag.12) «l’attività istruttoria sopra descritta, evidenzia che il gestore Secam S.p.A., con riferimento alle annualità comprese tra il 2018 e il 2021 (incluse), ha omesso di provvedere alla registrazione di cui al Titolo 8 della RQTI, e al conseguente monitoraggio (ai sensi del comma 8.1 della deliberazione 917/2017/R/IDR) dei dati di qualità tecnica necessari alla determinazione dei pertinenti indicatori». Inoltre, viene scritto che (pag.12) «sulla base di quanto riferito dall’Ufficio d’Ambito, le modalità di espletazione della validazione dei dati effettuata dallo stesso per gli anni di interesse non consente di ritenere affidabili e suffragati i dati di qualità tecnica trasmessi dal gestore Secam S.p.A., con la conseguenza che la società non avrebbe dovuto essere ammessa alle premialità», deliberando, infine, che Secam restituisca le premialità ricevute per complessivi euro 718.710 entro 90 giorni decorrenti dalla comunicazione con la quale la Cassa per i servizi energetici e ambientali definirà le modalità di adempimento.

In conclusione, dal recente provvedimento di ARERA parrebbe rilevarsi la conferma di una presunta condotta scorretta tenuta da Secam, a pena della quale l’Autorità ha imposto il recupero degli oltre 700mila euro.

Invece, per quanto riguarda ATO, dal provvedimento di ARERA non si evince alcun rimprovero circa il suo operato. Chissà come la penserà la Procura nel proseguo delle indagini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA