Approvata la minore protezione del lupo in Europa, protesta delle associazioni ambientaliste

Sondrio

Unione Europea ha compiuto un nuovo passo verso il declassamento dello status di protezione del lupo. Il Consiglio ha approvato il mandato, in attuazione della Convenzione di Berna, per modificare la direttiva Habitat, abbassando la tutela del predatore da “strettamente protetto” a “protetto”. «L’obiettivo è fornire una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupo nei Paesi dell’Ue, al fine di migliorare la coesistenza e ridurre al minimo l’impatto della crescente popolazione della specie, comprese le sfide socioeconomiche. Gli Stati membri possono avere livelli di protezione più severi», si legge in una nota del Consiglio Ue, che aggiunge: «sebbene i lupi non siano più considerati specie strettamente protette, gli Stati membri devono comunque garantire al lupo uno stato di conservazione favorevole e applicare misure di monitoraggio che possono portare a divieti temporanei o locali di caccia. Inoltre, i finanziamenti e il sostegno dell’Ue saranno ancora disponibili per le misure di coesistenza e prevenzione e gli aiuti di Stato per compensare gli agricoltori colpiti potrebbero rimanere in vigore». Il testo deve essere approvato in via definitiva dall’Eurocamera a maggio. Dura la reazione delle associazioni ambientaliste.

«Un irresponsabile invito al bracconaggio, una decisione di estrema gravità, completamente priva di supporto scientifico, irrispettosa delle procedure e esposta agli effetti del giudizio della Corte di giustizia europea». Le parole di Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente. Leidaa fa parte del gruppo di associazioni europee che aveva scritto alla Presidenza polacca di turno, sottolineando la mancanza di basi scientifiche e chiedendo di rinviare il voto sulla questione fino a quando non sarebbe stato deciso il ricorso alla Corte di Giustizia contro il declassamento del lupo, proposto da Green impact e da altre associazioni.

«La revisione indipendente del rapporto utilizzato dalla Commissione Europea per giustificare il declassamento - ricorda Brambilla - conclude che dati incerti e obsoleti non dovrebbero essere usati per spingere a declassare la protezione della popolazione europea di lupi, azione peraltro non suggerita neppure dal rapporto citato dalla commissione. Del resto le istituzioni europee non hanno promosso una consultazione sufficientemente ampia e fondata su serie ricerche. Ciò detto, la decisione appare in sé di estrema gravità perché l’Ue non ha mai declassato una specie ad alto rischio e per l’indubbio incoraggiamento che i bracconieri, già abbondantemente attivi in paesi come l’Italia, riceveranno da questa scelta nefasta. Mi auguro che il Parlamento europeo blocchi la revisione della direttiva habitat. Altrimenti dobbiamo confidare nella Corte di giustizia, che in febbraio ha ammesso il caso e si pronuncerà, si spera, entro la fine dell’anno».

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