Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 08 Marzo 2016
Allargamento della provincia: la Lega dice no al nuovo cantone
«La provincia di Sondrio deve restare com’è, senza allargamenti, perché crediamo che soltanto così la nostra identità di zona interamente montana sarà salvaguardata».
«La provincia di Sondrio deve restare com’è, senza allargamenti, perché crediamo che soltanto così la nostra identità di zona interamente montana sarà salvaguardata». Mentre a Milano è iniziato il percorso per il riordino istituzionale lombardo in vista dell’abolizione definitiva delle province con l’approvazione della Riforma costituzionale, il segretario provinciale della Lega Nord Christian Borromini chiarisce la posizione del Carroccio sul territorio. Un chiarimento importante considerando che ciò che sta venendo avanti in Regione è un ridisegno del territorio lombardo a otto cantoni, con la provincia di Sondrio allargata alla Valcamonica e al medio alto Lario, esattamente come nel caso della sanità.
«Il presidente Roberto Maroni ci offre una grande occasione - precisa Borromini -: decidere il nostro futuro. Senza imposizioni dall’alto né decisioni d’imperio ma attraverso un confronto aperto che inizierà a breve. Tutti, in Valtellina e Valchiavenna, amministratori pubblici, imprenditori, associazioni, cittadini, dobbiamo farci trovare pronti perché saremo chiamati a dire la nostra». A Sondrio come in tutte le altre province, infatti, saranno organizzati dei tavoli di confronto: «Maroni - dice Borromini - ascolterà tutte le parti in causa, valuterà proposte e idee, convinto che la spinta debba arrivare dai territori».
Fin da subito la posizione della Lega locale è chiara, dunque. «Abbiamo dimostrato di sapercela cavare da soli, e pure bene - insiste -, ci sono società pubbliche, nei trasporti come nei servizi per rifiuti e acque, che lavorano con serietà e che garantiscono efficienza ed efficacia ai cittadini. Vorremmo che tutto rimanesse com’è, però con un ente Provincia rafforzato dall’elezione diretta del presidente e del consiglio provinciale. Secondo noi Valtellina e Valchiavenna, da sole, inserite in una Lombardia autonoma, potrebbero prosperare. Ma di tutto questo - conclude - parleremo con franchezza al governatore Maroni che abbiamo già invitato a Sondrio per un primo confronto».
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