Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Febbraio 2017
«Ai poveri un’educazione di qualità»
Il cardinale uruguaiano Sturla Berhouet ieri a Sondrio nella giornata dedicata a San Giovanni Bosco. «La cosa più bella per me è servire i giovani e i bambini. Se nascessi mille volte, per mille volte diventerei salesiano».
La Comunità salesiana di San Rocco ha accolto ieri il cardinale uruguaiano Daniel Fernando Sturla Berhouet per celebrare la memoria liturgia di San Giovanni Bosco. La presenza del porporato ha contribuito a ricordare che dopo quasi due secoli il carisma del sacerdote che avviò la sua opera nella Torino dell’Ottocento è ancora attuale in molte parti del mondo. Nell’arcidiocesi di Montevideo, della quale Sturla Berhouet è arcivescovo metropolita, anche attraverso la Fundaciòn Sophia, ente no-profit che si propone di portare l’educazione nei quartieri poveri della capitale uruguaiana. Un impegno che passa attraverso l’innovazione educativa, l’attuazione di piani di miglioramento e la ricerca dell’eccellenza pedagogica per tutti.
«Vogliamo offrire un’educazione di qualità anche per i poveri - ha spiegato il cardinale -. È quello che ha fatto Don Bosco e che la Fundaciòn Sophia ancora oggi fa in un paese che non è il più povero dell’America Latina, ma che ha delle concentrazioni di povertà in quei quartieri in cui la popolazione cresce maggiormente». Sturla Berhouet - che ama farsi chiamare semplicemente don Daniel - ha riferito che, appena nominato arcivescovo, nel febbraio di tre anni fa, si è voluto adoperare per recuperare molte scuole che, gestite nel suo paese da religiosi, andavano chiudendo per la carenza di vocazioni. «A pochi giorni dalla mia nomina chiesi l’aiuto di un gesuita che gestisse la Fundaciòn Sophia e nel 2014 abbiamo potuto aprire due scuole, salite a quattro nel 2015 e a otto nel 2016. Quest’anno, con l’anno scolastico che comincerà a marzo, le scuole saranno 17 e ci sarà anche un liceo tecnico dedicato a Don Bosco».
Giunto in città grazie alla onlus Opera Don Bosco, che sostiene i progetti della fondazione uruguaiana, il cardinale è stato accolto dal direttore dell’istituto salesiano. «È un onore per noi averlo qui - ha affermato - perché si sente pienamente salesiano e vive sempre quel carisma a servizio della Chiesa in mezzo al popolo che gli è affidato. Con la Fundaciòn Sophia lavora a favore di una scuola che educhi alla vita e per questo va sostenuto. Il suo è un impegno caratteristico dei salesiani, che anche noi qui cerchiamo sempre di portare avanti con gioia».
Gli incontri e la celebrazione
Il pomeriggio denso di appuntamenti ha visto il cardinale in preghiera nella chiesa di San Rocco con i bambini del catechismo, guidati da don Luca Castelli. «Sono prete, vescovo e cardinale - ha affermato Sturla Berhouet davanti ai piccoli ascoltatori -, ma la cosa più bella è per me essere salesiano e servire i giovani e i bambini. Se nascessi mille volte, per mille volte diventerei salesiano».
Infine, dopo essere stato salutato anche dal sindaco Alcide Molteni, il porporato ha presieduto la Messa concelebrata con il vescovo salesiano Luciano Capelli, con i preti della comunità di San Rocco e con l’arciprete, monsignor Marco Zubiani.
Anche la Messa di questa sera alle 18 sarà particolarmente solenne in collegiata. A presiederla il vescovo Oscar Cantoni, nella vigilia della Festa della Presentazione al Tempio, conosciuta come “Candelora”, che coincide con la Giornata mondiale della vita consacrata. Alla celebrazione sono invitati i membri degli ordini religiosi e degli istituti di vita consacrata maschili e femminili per rinnovare i voti della loro professione.
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