Addio a Claudio Franchetti, l’anima di Ponte in Valtellina

«Come farà Ponte in Valtellina ora senza di lui?». Si capisce da questa domanda, che per tutta la giornata di sabato si è sentita rincorrere nel borgo pontasco, quanto Claudio Franchetti fosse per la sua Ponte. Un fulmine a ciel sereno è stata la notizia, circolata dalle prime ore del mattino, della scomparsa per un improvviso infarto del presidente della biblioteca comunale “Libero Della Briotta”, anima della cultura pontasca, organizzatore della rassegna “Ponte in fiore” e del festival musicale “Un Ponte di note”, della stagione teatrale, di una serie di mostre, incontri, oltre alle collaborazioni avute con numerose associazioni, comitati celebrativi ed enti di tutta la provincia, dal Lions club tellino alla Società storica valtellinese, per citarne solo due.

Dopo una vita di lavoro alla tipografia Bettini, Franchetti era andato in pensione da poco e si poteva dedicare a tempo pieno – ma a lui 24 ore in un giorno non bastavano, tanti i suoi impegni – agli eventi di Ponte e alla coltivazione delle mele che portava avanti con passione, ma con quella determinazione, precisione, rigore e qualità che metteva in tutte le manifestazioni che ha organizzato in tanti anni. Claudio aveva il polso fermo, era un presidente e uomo deciso, ma quando c’era lui, si sapeva che tutto sarebbe funzionato a dovere. Proprio per questo la sua mancanza si sentirà in paese. E la sentiranno le sue adorate figlie, Lisa e Chiara, la compagna Francesca Bormetti storica dell’arte, i familiari tutti, gli amici e i tanti collaboratori.

«Io e Claudio eravamo come fratelli – afferma Antonello Cassan del Roseto del drago -. Sento un grande vuoto, ma tutta Ponte lo sta sentendo. Oggi (ieri per chi legge, ndr) c’è un clima pesantissimo, da spavento, tutti pensano a lui. Per me era un fratello e un amico e mi mancherà tantissimo, ma penso che questa perdita non sia solo affettiva e morale, ma anche pratica. Claudio teneva insieme tutte le manifestazioni di Ponte, aveva un tale amore per il paese che era sempre in pista per organizzare eventi». Proprio quest’estate il Roseto del drago ospita la mostra dell’artista Valerio Righini, promossa da Franchetti e Cassan, ma quando c’era bisogno Claudio era lì, a Casa Cassan, ad aiutare a potare, piuttosto che a tirar su le patate. Dalla coltura alla cultura per lui il passo era breve.

Ed anche Natale Petruzio, direttore artistico di “Un Ponte di note” è affranto: «Come farò senza di lui? Ci eravamo sentiti proprio in questi giorni per contattare il nuovo sindaco e parlare del prossimo festival in autunno. Sarebbe stata la ventesima edizione che, a questo punto, sarà intitolata a Claudio. Da trent’anni io e lui collaboravamo per “Un Ponte di note” ospitando a Ponte talenti della musica, ma abbiamo organizzato insieme anche i concerti d’organo alla chiesa Madonna di Campagna e le masterclass di chitarra. Anni e anni di impegno e passione. Lui era bravo in tutti i campi ed era capace di spaziare in tutti gli argomenti con conoscenza e competenza. Una persona come lui a Ponte non ce n’è».

La salma sarà composta nella chiesetta San Filippo, mentre il funerale verrà celebrato martedì 3 settembre, alle 9, nella chiesa parrocchiale di San Maurizio.

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