Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 26 Ottobre 2015
Acqua, il caro tariffe: incontro bollente
con nuove proteste
No all’ipotesi conguaglio per l’anno scorso. Il direttore dell’Ufficio d’ambito: «Il disavanzo era forte. La misurazione dei volumi unico criterio dell’Autorità».
Spiegazioni tecniche, immagini e slide non sono bastate a placare gli animi, perché quelle maxi-bollette dell’acqua ai cittadini proprio non sono andate giù. E l’hanno detto chiaro, venerdì sera all’incontro indetto a Sondrio da Cisl e Adiconsum per parlare del servizio idrico integrato, un’assemblea che in alcuni momenti è diventata un botta e risposta anche un po’ concitato fra i relatori e i cittadini. Sotto accusa, il consumo forfettario troppo alto per le seconde case, ma anche la mancanza di informazione sul passaggio al nuovo sistema e sugli effetti per gli utenti sprovvisti di contatore.
E da più parti è arrivata anche la richiesta di un futuro conguaglio, dopo l’installazione del misuratore e le verifiche sui consumi effettivi. L’incontro di venerdì a Sondrio, ospitato nella sala Succetti dell’Unione artigiani, era il primo appuntamento del ciclo di conferenze nei capoluoghi di mandamento organizzato da Cisl e Adiconsum per informare in dettaglio la cittadinanza sulla gestione di acque e depurazione, dopo le tante proteste delle scorse settimane in merito ai rincari delle bollette registrati in diversi Comuni.
«Ai nostri sportelli sono arrivate molte segnalazioni, proteste e richieste di chiarimenti su bollette esorbitanti – ha spiegato Mauro Rovaris dell’Adiconsum aprendo la serata -, che per molti utenti diventano un grosso problema economico. La Cisl con il segretario provinciale Mirko Dolzadelli ha raccolto questo disagio e abbiamo pensato di organizzare questi incontri per informare la popolazione sulla situazione reale, non solo per dirci arrabbiati ma anche per cercare soluzioni ragionevoli, percorribili e condivisibili».
Dopo l’intervento di Rovaris, il saluto del presidente di Confartigianato Gionni Gritti e un breve intervento di Marco Negrini in rappresentanza della Provincia, però, una parte del pubblico ha iniziato a dare segni d’impazienza: «Fate parlare noi», ha chiesto qualcuno. «Siamo qui per farci ascoltare, non solo per sentire voi», hanno aggiunto altri, decisi a esprimere subito le proprie rimostranze. Per chiarire la situazione prima del dibattito, comunque, la parola è passata al direttore dell’Ufficio d’ambito Paolo Andrea Lombardi, che con l’aiuto di una serie di slide ha illustrato i riferimenti di legge e il quadro tariffario, con il piano di cinque anni per arrivare alla tariffa unica.
«Si è dovuto tenere conto di un disavanzo di gestione di circa un milione di euro all’anno - ha spiegato -, di cinque milioni di euro di ratei dei mutui pregressi e dell’ammortamento degli investimenti sulle reti previsti fino al 2019, cioè 52,9 milioni di euro». E il direttore dell’Ufficio d’ambito ha risposto anche alle «principali contestazioni» arrivate in questi mesi, partendo dall’addebito di 153 metri cubi di consumo annuo presunto che ha fatto infuriare tanti proprietari di seconde case.
«L’Autorità per l’energia, il gas e il servizio idrico usa come unico criterio la misurazione dei volumi – ha detto Lombardi –, non fa distinzione fra residente o non residente. Se non c’è il contatore, bisogna fatturare un forfait, e i 153 metri cubi sono la media dei consumi misurati nel 2011 nei Comuni dotati di contatori». Lombardi ha ricordato che agli utenti che faranno richiesta della posa del contatore entro il 31 dicembre sarà applicata la fatturazione “pro die” per il secondo semestre del 2015: secondo molti cittadini presenti venerdì sera, però, visto che «nel passaggio non c’è stata informazione» l’Ufficio d’ambito dovrebbe «fare un conguaglio anche sul 2014, quando si accerterà che molti hanno consumato un’inezia».
Ma l’ipotesi non è percorribile, secondo Lombardi, perché «si rischierebbe un buco che poi andrebbe comunque ripianato». Secondo altri, invece, «l’Ufficio d’ambito e la Secam hanno sbagliato i conti», e c’è stato anche chi ha proposto di analizzare l’uso dell’energia elettrica nelle seconde case per “tarare” meglio il consumo forfettario.
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