Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 06 Maggio 2018
«A teatro? Un posto si trova sempre»
Il bilancio a Sondrio. L’assessore Cotelli risponde con i numeri alle polemiche sollevate dai gruppi di minoranza. Gli abbonamenti sono 500, i biglietti mediamente venduti 65 a serata, con sempre qualche poltrona libera.
«Chi vuole venire a teatro, troverà sempre un posto». È la rassicurazione che l’assessore alla Cultura, Marina Cotelli, ha voluto lanciare alla presentazione della nuova stagione di Sondrio Teatro 2018-2019 rispondendo, in questo modo, anche alle polemiche sollevate recentemente dai gruppi di minoranza a palazzo Pretorio sul fatto che posti a teatro non ce ne sono quando si vogliono acquistare perché tutti già occupati dagli abbonati.
«Niente di più falso» per l’assessore che conferma il successo delle proposte del teatro cittadino, che è sempre aperto a pubblici diversi. Ed ecco qui che l’assessore snocciola interessanti dati che riguardano presenze, biglietti venduti, incassi per mostrare non solo il gradimento, ma anche la sostenibilità economica dell’operazione.
Partendo dagli spettatori, durante la stagione appena conclusa formata da dieci pièce, si è andati da 548 ingressi (il numero più basso registrato con lo spettacolo “Mr Green”) ai 581 de “Le avventure di numero primo” di Marco Paolini, passando per 577 degli Oblivion, 561 de “Il secondo figlio di Dio”, 564 di “Le prénom”, 570 di “Vetri rotti”, 571 di “La sirena”, 549 di “Rosalyn” e 568 di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.
Si ricorda che gli abbonati sono 500, a questi si aggiungono di volta in volta i biglietti venduti (fra i posti rimasti liberi oppure quelli degli abbonati che chiamano per comunicare la propria assenza) con una media di 65 biglietti a serata. Considerato che i posti del Teatro Sociale sono 583 si capisce che alcune poltrone - con Paolini solo 2 - sono, però, rimaste libere per gli eventuali interessati.
Veniamo agli incassi. In tutto la stagione 2017-2018 ha fruttato 94.763 euro con una media di 9.400 euro a spettacolo. I biglietti venduti, invece, hanno portato ad un introito di 8.888 euro con alcune differenze: lo spettacolo più “venduto” resta, come già detto, quello di Paolini con 1.008 euro, quello meno “venduto” Rosalyn con 772 euro. «Siamo felici di poter dire che il teatro gode di ottima salute anche dal punto di vista economico, perché ha trovato un proprio equilibrio di sostenibilità - afferma l’assessore -. Non era scontato quando siamo partiti, quindi ogni tanto è bene ripetere i concetti. Il teatro era necessario. La programmazione piace, i pubblici crescono di numero e di tipologia».
Nella stagione appena chiusa, il Teatro Sociale è stato aperto - fra spettacoli teatrali, concerti, danza ed eventi - per 94 volte. Considerato che la stagione dura da metà settembre a maggio, circa 260 giorni, è come se il Teatro avesse aperto le porte ogni tre giorni.
«Ci affacciamo ora ad una stagione che porterà nuove opportunità – conclude l’assessore Cotelli -. Ricordo che, entro la fine dell’anno, sarà disponibile anche il Ridotto del Teatro con 100 posti a sedere in aggiunta per una programmazione differente fatta di piccoli concerti, teatro off, incontri, reading».
© RIPRODUZIONE RISERVATA