A Piateda riapre l’ostello. Turismo lento a valenza sociale

L’ostello di Piateda situato in via Galeazzi in località Boffetto ha un nuovo gestore: la cooperativa sociale Forme. Il Comune di Piateda, in qualità di proprietario dell’edificio a destinazione ricettiva e turistica, comunemente chiamato “ex asilo Guicciardi”, a conclusione delle operazioni da parte della commissione di valutazione delle offerte pervenute per l’individuazione del soggetto concessionario, ha deciso di affidare a Forme lo stabile, peraltro ristrutturato pochi anni fa.

L’aggiudicazione è di soli pochi giorni fa, per cui il tempo per l’impresa sociale, con sede a Sondrio, di organizzarsi e poi verrà fissata ufficialmente la data di apertura. «Come amministrazione crediamo molto in questa struttura – afferma il sindaco, Simone Marchesini – e crediamo nello sviluppo di un turismo lento e consapevole che ha, come attrattiva, il Sentiero Valtellina, dove, peraltro, ci sarà il raddoppio del percorso». Valvola di sfogo per tanti valtellinesi, si amplia infatti il Sentiero Valtellina fra Boffetto e Casacce con il raddoppio del percorso ciclopedonale dalla chiesa di Santa Caterina d’Alessandria lungo l’argine dell’Adda fino a riprendere il vecchio tracciato della “Risdarla”. In previsione anche un tracciato aggiuntivo tra il ponte ex-Falck e l’area camper a Boffetto. Per unire i due nuovi tratti il Comune di Piateda ha finanziato un intervento di collegamento ciclo-pedonale tra l’area camper e l’ostello Guicciardi, per l’appunto. Dunque un punto cruciale per favorire il movimento turistico delle due ruote senza dimenticare, chiaramente, anche il flusso derivante dagli sport sul fiume Adda che vedono Boffetto un luogo prediletto.

«La proposta di Forme è stata ritenuta la migliore per diversi aspetti – prosegue il sindaco -: rende sostenibile l’opera e la struttura dal punto di vista del possibile sviluppo turistico, prevede l’inclusione di soggetti fragili e il desiderio di aprirsi al territorio, cioè al paese di Boffetto, per rivitalizzarlo. Gli obiettivi ci sono tutti, dunque, per un utilizzo sociale oltre che, naturalmente, per la ricettività turistica».

Parla di una «nuova sfida» la direttrice di Forme, Elisa D’Anza, che unisce tre punti chiave: esperienza, relazione, valorizzazione delle persone e del territorio. «Ci è sembrato interessante contaminare, a livello professionale, l’ambito sociale con quello turistico – afferma -. Vorremmo creare sul territorio un’offerta turistica che metta al centro sia i turisti che arriveranno, sia in generale le persone com’è nella nostra mission. Guardiamo con favore al visitatore che voglia venire in Valtellina per una conoscenza di tipo esperienziale, ma nel contempo desideriamo valorizzare la comunità e il contesto in cui l’ostello è collocato, dunque mettere in relazione le persone che vengono fuori con gli abitanti. Questo l’approccio con cui abbiamo presentato la nostra proposta e siamo piacevolmente sorpresi che sia stata accolta con favore dall’ente locale». Forme nel suo statuto (già quando era Ippogrifo) prevede iniziative di tipo turistico-sociale e, in generale, guarda con interesse ad altri ambiti (come pastificio o libreria Tiralistori). «Si può portare un approccio di tipo sociale nell’economia civile – è la convinzione di D’Anza -. Anni fa avevamo avviato un lavoro con un’antropologa con cui avevamo valorizzato la zona vecchia di Sondrio e i sentieri per Triangia. Era stato un primo embrione di quello che, ora, svilupperemo a Piateda».

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