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I dati di Eduscopio: l’istituto di Morbegno è quello che più garantisce un’occupazione. Nel settore servizi il Besta-Fossati è al top - Al Da Vinci di Chiavenna il maggior numero di diplomi senza bocciature

É l’istituto Saraceno-Romegialli di Morbegno quello con il tasso di occupazione più alto: il suo indirizzo tecnico-economico garantisce un lavoro al termine del quinquennio.

E quale è la scuola più inclusiva in provincia? Cioè quella che fa registrare la maggiore percentuale di diplomati senza bocciature? La risposta è il Da Vinci a Chiavenna. E ancora: i diplomati che hanno dimostrato di aver migliori risultati nel mondo del lavoro, avendo trovato un’occupazione in linea con l’indirizzo di studi sono quelli dell’Itis Mattei di Sondrio, pari a circa il 43%.

Dentro la ricerca

Possiamo dire che questa è un’altra “faccia” di Eduscopio, il portale gratuito a cura della Fondazione Agnelli, che da alcuni anni redige le “pagelle” delle scuole di tutta Italia e che proprio ieri ha ancora “incoronato” il liceo Nervi-Ferrari di Morbegno migliore scientifico d’Italia.

Incrociando i dati che il gruppo di lavoro, coordinato da Martino Bernardi della Fondazione Agnelli, ha analizzato tra circa 1.275.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2014-2015, 2015-2016, 2016-2017) in circa 7.400 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie di tutta Italia, si scopre che alle spalle del Saraceno-Romegialli, con un alto tasso di occupazione nel settore tecnico-economico c’è il De Simoni-Quadrio di Sondrio, tallonato, sempre nel capoluogo, dall’istituto tecnico agrario del convitto Piazzi, rispettivamente con percentuali pari a 88,46, 78 e 72,52%. Ma attenzione, perché pur garantendo un posto ai suoi diplomati, il Saraceno-Romegialli ha una percentuale pari solo al 26% se si considerano gli ex-studenti che hanno trovato un lavoro in linea con quanto studiato: solo uno su quattro.

Per quanto riguarda le professionali il tasso occupazionale più alto, nel settore servizi, lo fa registrare il Besta-Fossati di Sondrio (75,42%), davanti al Saraceno-Romegialli (74,99%) e al Caurga di Chiavenna (71,34%). Nel settore dell’industria e dell’artigianato, sempre per i diplomati alle professionali, spicca invece l’istituto Pinchetti di Tirano con una percentuale dell’81,74%, davanti ancora a Romegialli-Saraceno e al Caurga: il primo con 78,66, il secondo 78,37%.

Inclusive

Passiamo ora alle scuole inclusive. Serve un inciso per inquadrare la situazione: la percentuale di diplomati “in regola” mostra per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma. Se la percentuale è alta, la scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di selezione e scrematura; se è bassa la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature o hanno abbandonato l’istituto. Secondo Eduscopio non vi è alcuna relazione sistematica tra una maggiore selettività della scuola e migliori risultati dei diplomati all’università. Semmai è vero il contrario: in media sono proprio gli studenti delle scuole meno selettive a ottenere poi i risultati migliori all’università.

Tant’è: nonostante il “tricolore” conquistato anche quest’anno lo scientifico Nervi-Ferrari non è il più inclusivo (60%). Meglio hanno fatto oltre al Da Vinci, il Pinchetti di Tirano con l’83,3% di diplomati in regola, per un soffio davanti allo scientifico Donegani di Sondrio che ne fa registrare l’80%.

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