Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 18 Febbraio 2016
Valli sorvegliate sopra Cataeggio: ora c’è la sirena
Il dispositivo che registra i movimenti dei fronti tra Scaiun e Val Materlo è vicino alla scuola. In caso di pericolo scatta l’allarme per l’evacuazione.
È arrivata martedì mattina ed è stata sistemata nel piazzale vicino al palazzo scolastico, l’apparecchiatura per il monitoraggio che terrà sott’occhio la montagna sopra Categgio. Lo strumento che sarà a disposizione del Comune di Valmasino, finanziato dalla Regione, consentirà di registrare i più piccoli movimenti del versante dal quale si è mossa a gennaio la prima frana finita sino all’abitato di Cataeggio, cioè il versante Scaiun e la Val Materlo, protagonisti degli altri due smottamenti registrati nelle ultime settimane.
L’apparecchiatura fotograferà ogni spostamento della montagna, se il movimento fra uno scatto e l’altro raggiungerà una soglia prefissata, partirà una sirena che in tempo reale attiverà un allarme sonoro utile per le misure di contrasto all’emergenza. Si tratta di un sistema di monitoraggio già utilizzato in provincia in caso di calamità: alla galleria di Galivaggio e al Ponte del Baffo ad esempio. «Questo strumento - spiega il sindaco Domenico Iobizzi - sarà utile a chi lavora durante le opere di messa in sicurezza della vallata, alla popolazione residente e a chi deve intervenire in situazioni di emergenza». Lunedì il sindaco è stato in Regione per sollecitare il reperimento delle risorse necessarie a mettere in sicurezza il versante Scaiun, «un incontro positivo - afferma Iobizzi - durante il quale mi è stato garantito sostegno».
Per gli interventi iniziali di somma urgenza sul versate il Comune ha quantificato una cifra pari a 186mila euro per la quale ha inoltrato richiesta di finanziamento al Pirellone. Intanto la giunta Iobizzi sta portando avanti anche la pratica per la richiesta dello stato di calamità. «Se non lo otterremo - ha detto nei giorni scorsi il primo cittadino - faremo denuncia alla procura nazionale generale. La situazione va risolta al più presto, va messa in sicurezza, e ovviamente il Comune con le sue sole forze non può farcela. Abbiamo presentato insieme al prefetto la segnalazione al presidente della Regione come legge vuole e spetta a lui la comunicazione al Viminale titolato ad accettare o meno la domanda». Fino a ieri le condizioni della montagna sono state stabili e mercoledì scorso i 48 sfollati, che per una notte hanno dovuto a lasciare all’improvviso le abitazioni minacciate da una nuova frana, sono rientrati a casa.
Un’ordinanza di evacuazione vera e propria non c’è mai stata, «si è trattato di una misura eccezionale che viene attuata in situazioni di calamità per mettere in sicurezza gli abitanti - ha detto Iobizzi -. Per questo i residenti della parte vecchia del paese martedì della scorsa settimana sono stati fatti sgomberare. Permane il divieto a non entrare nelle seconde case, mentre gli altri residenti sono rientrati, salvo chi, una decina di persone, ha deciso autonomamente di trasferirsi da parenti che abitano poco distante».
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