Cronaca / Morbegno e bassa valle
Venerdì 04 Settembre 2020
«Valle in tilt,
le imprese al limite»
Nodo collegamenti Gli autotrasportatori commentano l’incidente di Ardenno che ha diviso la provincia in due
Non hanno dubbi, i principali rappresentanti di categoria degli autotrasportatori di casa nostra, circa l’opportunità, se non la necessità, di avviare un ragionamento serio sulla riqualificazione della dorsale per antonomasia della nostra provincia, la statale 38, unica, vera, arteria su cui poter contare per il trasporto merci e persone che, in caso di blocco, come accaduto martedì ad Ardenno, produce un effetto tappo a catena.
«Auspichiamo un raddoppio della viabilità, da Morbegno fino al capoluogo», afferma Matteo Lorenzo De Campo, di Tirano, presidente della Federazione autotrasportatori italiani (Fai) di Conftrasporto Sondrio, aderente all’Unione commercio, turismo e servizi della nostra provincia, 120 associati, per lo più grossi autotrasportori con bilici.
«Sarà utopia, ma poter dare continuità alla viabilità a scorrimento veloce fra Morbegno e Sondrio sarebbe fondamentale», gli fa eco Mattia Dal Cason, di Chiavenna, presidente della categoria Autotrasporto di Confartigianato Sondrio, 400 associati, soprattutto piccole imprese, spesso monoveicolari, impegnate nel trasporto merci e persone.
«Sappiamo che l’argomento non è, attualmente, sui tavoli - ammette De Campo -, tuttavia, penso che dovremo mettercel».
Per De Campo, il punto nodale è «investire sull’asse Valtellina-Milano, viabilità ordinaria e maggiore, cioè le statal».
Fermo restando che, la regia, di una riqualificazione complessiva dovrebbe essere unitaria «perchè è importante ricordare che la viabilità è patrimonio di tutti».
Un concetto sposato in toto anche da Mattia Dal Cason, di Confartigianato Sondrio, 30 anni, per il quale viaggiare sicuri producendo reddito, per la sua categoria, è fondamentale, «e, per farlo, - dice - dobbiamo poter contare su una rete viaria scorrevole non solo sulla 38, ma anche sulla 36, da Colico in giù. Anche la superstrada va rimessa, assolutamente, in sesto, altrimenti, per noi, non c’è futuro. Può sembrare utopistico parlarne, ma quanto accaduto martedì ci obbliga ad una riflessione. Sapendo che, quell’ingorgo, è stato totale, ma, noi, ogni giorno, sulle nostre strade, abbiamo a che fare con intoppi, rallentamenti, asfaltature, incidenti. Ogni giorno. Per cui non dobbiamo, solo, parametrarci su questa eccezionalità, ma su un quotidiano che è già difficile».
Dal Cason guarda alla bontà di interventi già programmati, come «la tangenziale di Tirano, la sistemazione del passaggio a livello ai Trippi, la realizzazione della tangenzialina a Samolaco - dice -, interventi già molto utili, per noi, anche se non del tutto risolutivi. Dopodichè, certamente, fondamentale sarebbe poter contare su un capoluogo di provincia, finalmente, collegato, come si deve, al resto del mondo».
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