Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 14 Marzo 2017
Valgerola, l’ultima latteria che resiste
Avviata nel 1915 è il solo centro per gli allevatori, che conferiscono il latte per riavere burro e formaggi. Il casaro Massimo Zugnoni da quarantacinque anni gestisce la produzione, ma non nasconde che il futuro è incerto.
Nell’intera Valgerola c’è un’unica latteria e si trova a Mellarolo. Nella frazione del comune di Cosio Valtellino che si raggiunge dall’ingresso di Rasura, tra le strette vie del paesino aggrappato al versante a monte della strada provinciale, a fianco della chiesa si trova la latteria che porta la data del 1915.
Ogni giorno qui arrivano i quattro allevatori che conferiscono il latte delle loro mucche che diventa poi burro e formaggio e ritorna infine sotto forma di questi prodotti ad ognuno degli agricoltori. Un giorno sì e uno no, fino alla tarda mattinata Massimo Zugnoni fa da casaro: raccoglie e lavora il latte, si occupa della cura del formaggio nella cantina, ma soprattutto manda avanti una tradizione che ha più di cento anni e che è arrivata a lui dal padre Plinio.
A differenza della maggior parte delle latterie anche di paese, a Mellarolo si lavora ancora come un tempo, con la legna che alimenta il fuoco su cui si scalda il latte della cagliata e dà quel profumo tipico che si sente già entrando nei locali in cui si produce il formaggio.
«Si può dire che sono impegnato in questa latteria da 45 anni - dice Massimo Zugnoni, che oltre a questo ruolo impegna il suo tempo libero anche come membro attivo della pro loco e organizzatore della skyrace della Rosetta nell’associazione Sport Race Valtellina - cioè fin da bambino quando seguivo mio padre. Negli anni l’ho affiancato sempre di più fino a sostituirlo e adesso me ne occupo io. È una passione, è un modo per dare ancora la possibilità ai pochi che a Mellarolo sono rimasti con le stalle di poter portare il latte e ottenerne i prodotti».
In tutta la Valgerola, luogo d’origine di quello che oggi è lo Storico Ribelle (ex Bitto storico), valle di alpeggi e calècc, quella di Mellarolo è rimasta l’unica latteria attiva dopo che all’inizio degli anni 2000 chiuse quella di Rasura. «I quattro conferitori rimasti oggi - spiega Massimo Zugnoni - contano in tutto 24 vacche per un totale di circa 500 litri di latte. La latteria è attiva da ottobre a fine maggio: tutti noi produttori mandiamo le vacche negli alpeggi della valle. Con mio padre e la mia famiglia abbiamo caricato per decenni l’alpeggio Piazza, mentre ora le nostre 6 mucche si uniscono a una malga della Valgerola. Erano tempi in cui ogni famiglia aveva almeno una mucca, la latteria raccoglieva il latte di tutti e l’attività agricola era la regola. Oggi non è più così: siamo rimasti pochissimi e lo facciamo per tradizione, perché insieme alle stalle abbiamo ancora i prati del versante che lavoriamo per il fieno e che in questo modo vengono mantenuti insieme al territorio che altrimenti finirebbe per essere abbandonato. Il mio impegno qui in latteria ormai è una costante della mia vita, è sempre stato così e continuerò a farlo finché riuscirò, ma gli stessi allevatori che oggi portano il latte hanno una certa età e non vedo in prospettiva molto spazio perché si rinnovi questo impegno, anche se sarebbe bello poter mantenere questa che è un’attività che fa parte delle nostre radici culturali».
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