Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 06 Settembre 2015
Valchiavenna, trovato morto un cercatore di funghi
L’uomo, 69 anni di Casatenovo (Lecco), era uscito ieri mattina alle 7 in cerca di porcini, da solo, e si era diretto verso la Val Schisone, sopra Prata Camportaccio, sulla sinistra orografica dell’omonimo torrente. Verso sera i familiari hanno segnalato il mancato rientro e sono partite le ricerche.
Un uomo di 69 anni di Casatenovo (Lecco), è stato trovato morto questa mattina alla 1,30 in un dirupo, un centinaio di metri al di sotto di un sentiero che attraversa un bosco di abeti in una valle laterale della Valchiavenna.
Era uscito ieri mattina alle 7 in cerca di funghi, da solo, e si era diretto verso la Val Schisone, sopra Prata Camportaccio, sulla sinistra orografica dell’omonimo torrente. Verso sera i familiari hanno segnalato il mancato rientro e sono partite le ricerche. L’auto era parcheggiata nei pressi del Monte Pradella, a circa 1000 metri di quota; il corpo è stato ritrovato poco più in alto, a 1150 metri, in una zona in cui è fortemente sconsigliato andare a funghi perché particolarmente ripida e insidiosa, soprattutto quando piove, come nella giornata di ieri.
Si era recato in un tratto di bosco dove in precedenza erano stati il fratello e il nipote, e si era fatto consegnare le chiavi della sbarra. Dopo un’intera giornata senza sue notizie, alle 21, non vedendolo rientrare, i parenti hanno lanciato l’allarme.
Le indicazioni del fratello sono state utili per indirizzare le squadre di soccorso. Il corpo è stato recuperato un una zona molto scoscesa, in un fitto bosco di abeti, a un centinaio di metri dal sentiero esposto dal quale si presume sia precipitato. Cinquanta metri sotto di lui è stato trovato lo zaino.
Sul posto, oltre a una ventina di tecnici della Stazione di Chiavenna della VI Delegazione Valtellina - Valchiavenna del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), c’erano anche i vigili del fuoco di Mese, con la fotoelettrica, il Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza), e i Carabinieri. La collaborazione di tutte le parti impegnate è stata fondamentale, perché si è trattato di un intervento molto tecnico, in notturna, su un terreno estremamente difficile.
Il ritrovamento del corpo è avvenuto, come detto, intorno all’1,30 di stanotte; è seguito il recupero della salma e l’operazione è terminata alle 5 di stamattina. La collaborazione interforze è stata molto importante, nonostante la complessità dell’intervento, ed è resa possibile grazie a continue esercitazioni congiunte e alla conoscenza reciproca promossa e consolidata durante tutto l’anno, per fare in modo che l’efficienza del gruppo di ricerca sia massima in fase di emergenza.
Nei giorni scorso c’erano stati numerosi interventi, non solo in Bassa Valle, ma in tutta la provincia, per recuperare fungaioli caduti sui versanti montuosi. A fronte dei numerosi casi che si sono già verificati a inizio stagione, il Soccorso alpino ribadisce un appello che è non è certo nuovo, «ma che purtroppo troppo spesso non viene ascoltato - dice Fabrizio Guerra, vicecapostazione della delegazione morbegnese -, non avventuratevi soli in luoghi che non conoscete e per la brama dei funghi non affrontate siti pericolosi».
In ordine di tempo gli ultimi interventi si sono registrati venerdì. Nel Comune di Berbenno è stato recuperato un uomo di 67 anni che si trovava in località Prato Maslino. Stava cercando funghi quando è scivolato. Era da solo, ma fortunatamente poco distante si trovavano altri escursionisti. Dopo averlo visto in difficoltà, hanno chiamato il 118, così l’uomo è stato trasportato verso l’ospedale di Sondrio.
Ed è andata bene anche all’uomo di 58 anni che sopra Lanzada, al rifugio Ponte, è stato soccorso dall’elicottero di Bergamo dopo essere caduto in un tratto molto ripido. Particolarmente impegnativo l’intervento del Soccorso alpino di Morbegno, che dalle 17,30 di giovedì è stato impegnato sino alle 23,30 per raggiungere un uomo precipitato in località Taida nel comune di Gerola Alta. Il cercatore di funghi di Cosio Valtellino, 65 anni, B.G. le sue iniziali, era uscito da solo. Bloccato in una zona molto impervia e con placche rocciose, non è riuscito né a risalire, né a scendere dal versante montuoso in cui si trovava e ha chiesto aiuto.
Sono partite le squadre territoriali del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e dopo avere verificato le indicazioni date dall’uomo, necessarie alla localizzazione esatta, sono riusciti a capire dove si trovasse. Si sono avvicinati, hanno stabilito un contatto a voce e lo hanno raggiunto.
«L’uomo era illeso - spiega Guerra -, ma l’operazione si è comunque svolta in condizioni molto difficili per via della pioggia, del buio e dell’area boscosa molto impervia. Con una visibilità decisamente scarsa siamo dovuti ricorre alla ricerca vocale perché il telefono non prendeva più e ci siamo mossi in progressione con corde, per agire in sicurezza, per poi riaccompagnare l’uomo a valle».
© RIPRODUZIONE RISERVATA