Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 08 Marzo 2018
Val di Mello, riserva super gettonata
«È la più frequentata della regione»
I dati calcolati dai rilevatori sistemati dall’Ersaf: 955 passaggi in media ogni giorno. Lo studio delle presenze servirà per definire le scelte e le priorità per la tutela delle aree protette.
I dati vertiginosi delle presenze in Valmasino, flussi di turisti in transito da località alpina top, le nuove rilevazioni realizzate in Val Gerola, a comporre un quadro sempre più preciso di quanto attragga la montagna della Bassa Valtellina. Ersaf, l’Ente regionale per l’Agricoltura e le foreste rende noti i nuovi dati sull’utilizzo e le funzioni degli “ecocontatori”, rilevatori di passaggio, che vengono collocati sui sentieri e “contano” gli escursionisti.
Ce ne sono cinque ai Corni di Canzo, quattro nella Foresta Gardesana occidentale in provincia di Brescia, tre in Val Masino, due in Valsolda, Como, uno ad Azzaredo-Casù, Bergamo, uno in Val Lesina, uno a Foppabona, tra le province di Lecco e Bergamo, uno in Valle del Freddo, Bergamo e uno, la “new entry”, in Val Gerola.
Obiettivo di questi dispositivi, collocati da Ersaf dal 2009 in nove foreste regionali, «registrare il numero dei visitatori di queste zone protette, per quantificare la fruizione dei boschi e orientare eventuali interventi di sistemazione e miglioramento delle strutture esistenti, a partire ad esempio, dal riassetto dei sentieri». Sono “diciannove occhi” nascosti tra fronde, sassi, tronchi dei nostri boschi, e che osservano, quanto avviene intorno. Permettono di sapere, ad esempio, che in Val Masino, si registra il dato più elevato di presenze rilevato tra tutte le foreste lombarde, «con una media di 955 passaggi giornalieri conteggiati nella centralina della località Gatto rosso, in Val di Mello. Ma ci sono rilevatori anche alla Gianetti e sul sentiero che porta alla Omio».
Per la Val di Mello, la media sale a 1642 passaggi nei giorni festivi. «Consideriamo però – precisa per Ersaf, il responsabile del progetto, il morbegnese Alessandro Rapella – che gli ecocontatori registrano i passaggi sia in entrata sia in uscita da una località. E nel caso della Val di Mello, che viene raggiunta e poi lasciata prevalentemente proprio dal punto di accesso al Gatto rosso, gli escursionisti vengono inevitabilmente “conteggiati” due volte, sia in entrata sia in uscita. Quindi i numeri vanno realisticamente dimezzati. Si tratta comunque – precisa – di dati molto elevati, che noi calcoliamo nel periodo da agosto a ottobre». Altri punti di transito in altre località hanno conteggi misurati nell’arco di 10 mesi all’anno, con esclusione di novembre e dicembre. È il caso della postazione di rilevamento all’alpe Culino, in Val Gerola o dell’alpe Cappello, Val Lesina.
«All’alpe Culino – ha proseguito Rapella – si registrano 16 passaggi al giorno, 41 il festivo e consideriamo che si tratta di una località decentrata del comprensorio, in Val Lesina contiamo una media di 2 persone al giorno e 6 nei festivi. Questi sono più o meno i numeri delle montagne lombarde minori, che non godono di una promozione mirata».
Dai numeri scaturisce poi la programmazione. «Ersaf – chiarisce la presidente dell’ente Elisabetta Parravicini - gestisce 20 foreste e 6 riserve naturali, con l’obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio ambientale e incentivarne la fruizione turistica. Per fare questo è importante poter quantificare frequentazione e forme di escursionismo nelle foreste. La conoscenza precisa dei dati di flusso consente di valutare eventuali fenomeni di sovraffollamento e di impatto negativo sugli habitat per meglio indirizzare le scelte pianificatorie e gestionali».
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