Val Masino, operatori preoccupati: «È tutto chiuso, così il turismo langue»

«Ci appelliamo a chi di dovere, alla parte pubblica e privata, a chi gestisce i territori, a chi li vive ,ci appelliamo al buon senso di tutti. La Val Masino è bella, l’abbiamo scelta per abitarci, per crescere le nostre famiglie, per dare lavoro sul territorio e per preservarla in tutta la sua magnificenza. Per questo è ora finalmente di superare questa fase di stallo in cui si trova e dove è difficile fare turismo».

L’appello arriva dall’«Associazione operatori economici della Val Masino» che riunisce ristoratori, albergatori, esercenti e titolari di attività sul territorio comunale. Insieme fanno fronte comune per cercare di smuovere il contesto pubblico- privato con l’obiettivo di sostenere l’economia turistica del territorio. Territorio dove gli operatori denunciano una serie di situazioni che si sono impaludate negli anni e che avrebbero bisogno di una scossa per ritornare ad essere biglietto da visita e attrarre movimento verso la valle già amatissima per le sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche.

«È dura fare turismo dove le richieste del turista non vengono ascoltate. Noi dell’ Associazione operatori della Val Masino siamo stanchi della situazione di stallo che ormai è normalità in valle»- affermano dall’associazione citando innanzitutto l’anno sto stop dell’attività termale dei Bagni Masino (di proprietà privata). «Ci riferiamo in particolare alla chiusura delle Terme Bagni di Masino dove arrivando si ha subito una percezione di abbandono del territorio di questo complesso termale in piena natura- spiegano-, fa male agli occhi e fa male al cuore pensare a come potrebbe, anzi dovrebbe essere. È inaccettabile, una risorsa in più che la valle avrebbe da offrire».

Poi si segnala l’incuria in alcune aree. «Troppi sentieri non puliti o non ben segnalati, assenza di controllo nel taglio piante anche da parte dei privati o di chi effettua lavori di vario genere». Altro capitolo la chiusura della Casa della Guide (della Comunità montana) a Filorera «la casa degli arrampicatori, oltre a palestra d’arrampicata indoor sarebbe un locale amplio e capiente, in valle mancano anche queste strutture dove organizzare eventi, specialmente in caso di brutto tempo». Quindi la mancanza di servizi «essenziali per chi viaggia: abbiamo ,insieme al Comune, lottato per tenerci un bancomat visto che la banca ha chiuso la filiale» e il campo sportivo chiuso «nuovamente, anche perché nell’arco di tanti anni la parte pubblica non è riuscita ad assicurare una manutenzione continua».

E aggiungono: «Ci vengono proposti nuovi e interessanti progetti sul territorio che accogliamo sempre con entusiasmo,per esempio i lavori previsti per la Val di Mello, collaboriamo da sempre con l’amministrazione per proporre insieme eventi e manifestazioni, ma siamo coscienti che il territorio non può essere arricchito se manca la cura per quello che già c’è, il nostro comprensorio è fragile e siamo già ogni anno penalizzati da chiusure di strade ( ad esempio Predarossa) per calamità naturali. Adesso alle nostre realtà non consegnano neanche più i quotidiani. È .un continuo togliere a chi sceglie la nostra meravigliosa valle per le vacanze, dove cerchiamo di supportare la permanenza dei turisti per più notti, preferito al mordi e fuggi che lascia meno al territorio».

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