Udienza Molinari, il giudice respinge
la richiesta del ministero
di costituirsi parte civile

Il caso dell’ex provveditore agli studi di Sondrio e Cremona: il tribunale ha accolto la contestazione delle difese che hanno evidenziato la presenza di vizi formali. La continuazione del processo è stata poi rinviata al gennaio del 2025

Colpo di scena nel corso della terza udienza preliminare del “caso Molinari”, il ciclone abbatutosi sul mondo della scuola della provincia di Sondrio con 38 imputati e 108 parti offese, con al centro Fabio Molinari, ex provveditore a Sondrio e Cremona. Intatti, per vizi formali è stata contestata dalle difese la costituzione di parte civile del ministero della Pubblica istruzione e dell’Ufficio scolastico regionale. Il giudice, Fabio Giorgi, ha accolto la contestazione e ha così respinto la richiesta ministeriale di costituirsi parte civile. In pochi si aspettavano un simile epilogo, neppure il legale dell’Avvocatura generale dello Stato uscito profondamente deluso dall’aula.

Respinta invece dal giudice l’analoga eccezione sollevata rispetto alla costituzione di parte civile di Cristina Paravicini, ex impiegata del comprensivo Damiani di Morbegno, presentata dall’avvocato Valeria Morales Sosa. Ad eccepire, in questo caso, la difesa di Fabio Molinari, ex provveditore di Sondrio, e di Maria Rita Carmenini, all’epoca direttore del Damiani stesso. Ancora non accolte dal giudice Giorgi le eccezioni sollevate dai difensori rispetto agli atti di indagine condotti dalla Procura dopo la presentazione della richiesta di rinvio a giudizio. Si parla di centinaia di pagine di atti, che, tuttavia, la Procura era del tutto legittimata ad effettuare tant’è che le eccezioni presentate non sono state accolte e l’udienza è proseguita.

Alla fine è stato deciso il rinvio al 10 gennaio 2025 per esaminare tutte le eccezioni sollevate, fra cui la richiesta stessa dell’accusa, rappresentata dal procuratore Piero Basilone e dal sostituto Giulia Alberti, di riesaminare gli atti in relazione alla nuova formulazione delle pene per il reato di peculato ex riforma Nordio, che contempla anche il possibile ricorso alla messa alla prova, mentre il 31 gennaio successivo si dovrebbe chiudere la fase preliminare con il rinvio a giudizio o meno degli imputati del “caso Molinari” che ha investito il mondo della scuola provinciale coinvolgendo il provveditore dell’epoca, Fabio Molinari, cinque presidi, ed altre 31 persone dell’ambiente. La terza udienza preliminare si è quindi chiusa oggi, alle 13.15, con il giudice Fabio Giorgi che ha fissato il calendario definitivo, così pare, di questa prima fase.

© RIPRODUZIONE RISERVATA