Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 11 Febbraio 2016
Tunnel del Mortirolo: «Indispensabile
quello stradale»
Dopo la proposta della Comunità montana. «Necessario un collegamento viario con la Valcamonica. Non possiamo dipendere unicamente dalla statale 36», lo ribadisce “Traforo Mortirolo Ora”, il comitato tiranese presieduto da Paolo Oberti
Il traforo del Mortirolo serve, assolutamente. Ma occorre che sia anche stradale, non solo ferroviario. Lo ribadisce “Traforo Mortirolo Ora”, il comitato tiranese, presieduto da Paolo Oberti della ditta di trasporti Solog di Tirano e formato per ora da una dozzina di persone. Scopo del comitato, nato nel 2014, quello di promuovere la realizzazione del traforo stradale per collegare la Valtellina alla Valcamonica e scongiurare il rischio di isolamento della provincia di Sondrio. Così a pochi giorni dall’uscita del nuovo presidente della Comunità montana di Tirano, Gian Antonio Pini, che propone solo la soluzione ferroviaria abbinandola ad un trasporto dei mezzi su rotaia come avviene per la linea del Vereina, inaugurata in Svizzera nel 1999, Oberti dice la sua.
«Mi fa piacere che il presidente della Comunità montana parli del traforo del Mortirolo - dice Oberti -, perché, in ogni caso e comunque ognuno la pensi, ciò dimostra una volta di più che la necessità di collegare la Valtellina e la Valcamonica è sentita e condivisa. Come si ripete da tempo, il collegamento è importante e fondamentale. Circa il discorso del traforo ferroviario, non so quanto l’idea di Pini possa essere percorribile in relazione ai volumi di traffico che potrebbe sviluppare una strada del genere. Ovviamente su questo aspetto saranno i tecnici a doversi esprimere in modo più dettagliato di me. Io propendo per un collegamento stradale, senza escludere quello ferroviario».
E Oberti, che non ha mai nascosto le sue preoccupazione sulle condizioni di accesso alla provincia di Sondrio, spiega anche perché. «Ritengo che sia necessario un traforo stradale per la sicurezza in caso di chiusura della strada statale 36, come purtroppo già in passato è capitato parecchie volte - prosegue -. Occorre che ci sia un ingresso alla Valtellina che possa garantire un passaggio stabile. Gli avvenimenti degli ultimi tempi, quando la 36 è rimasta off limit per settimane, hanno evidenziato ancora una volta quanto la Valle abbia bisogno di un’alternativa. Si capisce, pertanto, quanto sia obbligatorio realizzare un tunnel stradale che colleghi la provincia di Sondrio con quella di Brescia».
Relativamente alla proposta ventilata da Pini di realizzare un collegamento ferroviario che possa trasportare in fasce orarie anche mezzi leggeri e pesanti, Oberti dice: «Sinceramente dovrei documentarmi su questo genere di collegamenti che non conosco. Però, data la brevità del tratto da percorrere di circa 8 chilometri, non so quanto possa essere utile il trasporto su binario dei camion che dovrebbero arrivare alla stazione, fermarsi, aspettare, caricare e poi scendere di ripartire. Temo che un collegamento del genere rischi di non poter essere utilizzato».
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