Tragica morte di Renè Sottocornola,
il guidatore della Fiat Panda patteggia
una condanna a due anni di reclusione

Il 3 dicembre del 2022, attorno alle 7.20 del mattino, il drammatico incidente stradale lungo la strada provinciale numero 16 delle Orobie, in località Torraccia, nel territorio comunale di Forcola. Oggi si è conclusa la vicenda giudiziaria

Tre ragazzi di 18 anni diretti in auto a scuola, il liceo scientifico Donegani di Sondrio; l’auto impazzita che si schianta contro un muretto. Due di loro, il conducente e il passeggero che sedeva sul sedile posteriore, riportano gravi lesioni, ma si salvano, mentre per Renè Sottocornola, giovane studente residente a Cosio Valtellino, non c’è niente da fare. Una vicenda che ha toccato profondamente la Valtellina e che risale ad un anno e mezzo fa.

Il 3 dicembre del 2022, attorno alle 7.20 del mattino, il tragico incidente stradale lungo la strada provinciale numero 16 delle Orobie in località Torraccia, nel territorio comunale di Forcola, e oggi si è conclusa la vicenda giudiziaria. Il 20enne Alessandro Artene, che quella tragica mattina era alla guida della Fiat Panda con cui stava andando a scuola insieme ai suoi amici, ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, pena sospesa. L’accusa nei confronti del giovane, rimasto seriamente ferito nel sinistro così come il terzo ragazzo che viaggiava sull’utilitaria, era di omicidio stradale. Subito iscritto sul registro degli indagati, come era scontato che fosse, la Procura aveva avviato le indagini che, una volta concluse, hanno permesso di richiedere l’udienza preliminare. Il giovane ha chiesto e ottenuto di poter patteggiare, oltre alla condanna a 2 anni il giudice Fabio Giorgi ha disposto la revoca della patente di guida.

Secondo l’accusa, Artene ha causato la morte dell’amico che viaggiava sul sedile accanto al suo «guidando in maniera imprudente, negligente ed imperita, e violando le prescrizioni del codice della strada».

La Fiat Panda viaggiava troppo veloce, i carabinieri hanno accertato che andava a 96 chilometri orari in un tratto in cui il limite è di 50 all’ora. Non solo: il 18enne alla guida aveva deciso di sorpassare la vettura che lo precedeva, nonostante il tratto di strada curvilineo e il divieto imposto dalla segnaletica verticale e orizzontale. Non era riuscito a controllare l’auto, che aveva iniziato a scivolare ruotando su se stessa, aveva invaso la corsia di marcia opposta fino a cozzare contro la recinzione di un’abitazione. Renè Sottocornola era morto sul colpo per le gravissime lesioni riportate nell’impatto, Alessandro Artene e il terzo ragazzo che si trovava sull’auto erano stati soccorsi e trasportati all’ospedale Manzoni di Lecco.

Una terribile tragedia, resa ancor più insopportabile dall’assurda serie di eventi che avevano portato alla morte dello studente. Renè Sottocornola, infatti, quella mattina aveva preso il treno nella stazione vicina a casa, poi aveva ricevuto la chiamata degli amici che gli proponevano di andare a scuola insieme. A Talamona era quindi sceso per salire su quella Fiat Panda su cui, poco dopo, ha perso la vita.

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