Tagli ai trasferimenti: piccoli comuni in grandi difficoltà

Lecco

Si salvi chi può. I tagli recenti fatti dal governo ai Comuni mettono in ginocchio le amministrazioni locali, specialmente le più piccole, già in difficoltà nel garantire i servizi essenziali. La Legge di Bilancio impone una drastica riduzione dei trasferimenti statali. Nei piccoli Comuni sotto i 1.000 abitanti, il taglio è ancora più grave: il fondo Decreto Crescita, destinato a investimenti strategici, è stato azzerato dopo essere già stato ridotto del 25% l’anno scorso. Un colpo durissimo per le piccole realtà, che si trovano dunque con le mani legate. Questo significa il blocco di progetti per la sicurezza stradale, l’edilizia pubblica e l’efficientamento energetico. Il sindaco di Dazio, Antonio Cazzaniga, ha spiegato il trend dei trasferimenti statali per investimenti ai piccoli Comuni: «Nell’ultimo anno l’avevano già portato da 100mila a 54mila, quest’anno addirittura a zero. Complessivamente negli ultimi anni ci hanno tolto ben 130mila nella voce investimento. Sarebbero stati contributi importanti per la messa in sicurezza e per l’efficientamento energetico».

Cazzaniga ha ammesso che si tratta di un bel boccone amaro da mandare giù: «130mila euro in meno per un piccolo Comune è una cifra esorbitante. Ora dove andiamo a prendere i soldi? Questi trasferimenti di risorse finanziarie statali erano applicati da tre anni. Un anno l’importo era anche raddoppiato. Da 54mila era salito a 130mila, poi l’anno successivo l’hanno riportato a 54mila e ora da quest’anno l’hanno portato a zero. Se nemmeno lo Stato ci supporta la situazione è molto difficile. La pianificazione delle opere ha subito così una riduzione drastica».

Ha espresso il suo rammarico anche il sindaco di Andalo Valtellino, Juri Girolo per questi tagli ai trasferimenti per investimenti dallo Stato: «I piccoli Comuni sono tanti in Italia rispetto a quelli grossi, da sindaco dico che c’è del dispiacere. Nei fatti questi tagli portano a una restrizione della mobilità. Un sindaco di un piccolo Comune ricopre questo incarico principalmente per passione e perché vuole darsi da fare per il proprio paese. Se ti tolgono risorse ti ritrovi immobile». Anche il sindaco di Cercino, Daniele De Pianto ha lanciato il suo grido d’allarme: «La potenzialità economica che abbiamo è veramente minima, questi tagli sono un’ulteriore batosta. Abbiamo assolutamente bisogno del sostegno di enti per sopravvivere».

Sotto questo aspetto De Pianto sottolinea il supporto che enti come la Provincia e il Bim sono in grado di garantire: «Sono diventati per noi piccoli Comuni degli elementi fondamentali di sostegno. Anche i bandi sono occasioni da sfruttare». Il primo cittadino di Cercino illustra come sia cambiata la situazione rispetto a una volta: «Mi ricordo che una decina di anni fa si viaggiava sui 220-230mila euro per quanto riguarda gli investimenti da parte dello Stato. Noi Comuni sotto i 1.000 abitanti siamo la parte più debole, ma in Italia non sono assolutamente pochi questi Comuni. Andare avanti senza essere tenuti in considerazione dallo Stato è veramente dura. Non stiamo attraversando un bel momento. Fortunatamente nella nostra Provincia riusciamo a portare a casa ancora qualcosa grazie all’Aqst (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale) e grazie a finanziamenti da parte del Bim. In questo modo continuiamo a respirare e a vivere». Questa strategia sembra ignora il valore dei piccoli Comuni per la tutela del territorio e la lotta allo spopolamento.

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