Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 01 Marzo 2018
Svetlana, caso ancora aperto
Presto il summit per le ricerche
La Procura di Sondrio non ha archiviato e attende un miglioramento delle condizioni meteo.
Non appena le condizioni meteo lo consentiranno, faremo il punto della situazione in Prefettura e vedremo se e come riprendere le ricerche». Il procuratore capo Claudio Gittardi non ha archiviato né le indagini, né il pensiero. Il fascicolo relativo alla scomparsa di Svetlana Balica, la donna moldava di 44 anni di cui non si sa più nulla dallo scorso 31 ottobre, è sempre un caso aperto.
Gli inquirenti sospettano fortemente che la donna sia stata uccisa dal marito Nicola Pontiggia (55 anni) che dopo averla fatta sparire si è tolto la vita simulando un incidente sul lavoro, sul piazzale dell’impresa Castelli, dove lavorava come operaio da 27 anni.
Dopo giorni trascorsi a perlustrare palmo a palmo l’area adiacente l’azienda, le rive dell’Adda e la strada per Bema, le ricerche furono sospese in attesa di trovare un indizio utile per indirizzare il lavoro dei volontari. Complice la neve e l’arriovo dell’inverno, è stato praticamente impossibile rinvenire una traccia di come e soprattutto dove l’uomo abbia potuto far sparire il corpo della moglie, sposata nel 2012 a Cosio Valtellino.
Il Pontiggia si è tolto la vita con una modalità a dir poco agghiacciante: dopo aver messo in moto il camion, lasciato su una rampa leggermente inclinata e senza i cunei per bloccarlo, si è infilato tra le ruote con in mano una pinza e la cassetta degli attrezzi poco distante, poi ha atteso che l’impianto idraulico facesse il resto e quando il mezzo pesante è sobbalzato, è rimasto schiacciato. Le ultime ore di vita del Pontiggia sono state ricostruite in ogni particolare, sfuggono solo due “finestre” temporali che arrivano a 50 minuti in tutto. Sarebbe quello il lasso di tempo - secondo gli inquirenti - in cui l’uomo avrebbe fatto sparire il cadavere della consorte.
La prima tranche è di 13 minuti che si riducono a 6 tra andata e ritorno dall’officina dove il Pontiggia avrebbe trasportato il corpo di Svetlana (ci sono fotogrammi del sistema di videosorveglianza che immortalano un’ombra mentre trascina un corpo sul selciato) e dove avrebbe cercato di sbarazzarsi di alcuni suoi oggetti personali poi rinvenuti dagli inquirenti.
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