Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 23 Maggio 2017
«Sulla Forcola è l’inizio di un dialogo»
Il vice sindaco di Livigno, Remo Galli, lancia gli spunti a Poschiavo su cui confrontarsi da subito. «Noi abbiamo bisogno di un passo aperto sempre, loro di meno traffico, un pedaggio finanzierebbe progetti».
Dapprima un tavolo politico al quale partecipino non solo i Comuni di Livigno e Poschiavo, ma pure Regione Lombardia e Canton Grigione e, successivamente, un referendum fra la popolazione di Livigno e di Poschiavo per sottoporre alla valutazione della gente le scelte degli amministratori.
Sono le proposte che fa il vice sindaco di Livigno e vice presidente della Comunità montana Alta Valle di Bormio, Remo Galli, in merito agli accordi che Livigno e Poschiavo sembrano aver voglia di trovare per risolvere una volta per tutte le problematiche legate al passo della Forcola, che attualmente presentano due grandi criticità: una chiusura troppo lunga invernale, che penalizza Livigno, e un traffico veicolare estivo troppo intenso, che martoria Poschiavo. Galli si è preparato un pacchetto di proposte, già in parte espresse nei giorni scorsi anche dal sindaco di Livigno Damiano Bormolini e dal podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova.
Tutto nasce dalla proposta livignasca dell’apertura tutto l’anno della Forcola, creando un collegamento stabile e sicuro, che permette poi una serie di iniziative collaterali per evitare le attuali problematiche. Sul pedaggio proposto dal suo sindaco per il passaggio alla Forcola, Galli ha degli accorgimenti: «Il pedaggio va gestito senza barriere. Il ricavato deve essere investito sulla sicurezza stradale e su operazioni di tutela ambientale a Livigno e Poschiavo. Ci vuole la gratuità per i cittadini di Livigno, Poschiavo e potenzialmente i frontalieri». Gli accordi sulla Forcola potrebbero poi, secondo Galli, aprire a nuove opportunità: «Creazioni di partnership tra aziende svizzere e di Livigno. Noi abbiamo chiesto la collaborazione di Re Power per far diventare Livigno la prima cittadina di montagna elettrica con delle colonnine per la ricarica per bici e auto».
Un’altra carta da giocare per avere una Forcola transitabile 365 giorni l’anno è il rapporto sanitario stretto tra Livigno e gli ospedali della vicina Svizzera, con l’ospedale di Poschiavo che è quello di casa per i livignaschi; i pazienti del PiccoloTibet fanno tanto comodo agli ospedali elvetici per avere numeri maggiori di utenza. La questione Forcola permette a Galli di ribadire un concetto a lui sempre caro: «Credo che le valli alpine debbano ragionare in modo unito, senza distinzioni tra Italia e Svizzera. Perché i nostri giovani devono restare in montagna. Un passo aperto è a tutela degli interessi di tutti. Sono convinto che gli obiettivi di Poschiavo e di Livigno possano coincidere e aprire un tavolo serio di confronto, capendo e analizzando le ragioni di entrambi». L’apertura 2017 della Forcola è prevista per il prossimo 5 giugno.
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