Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 11 Dicembre 2018
«Spray spruzzato per rubare, da noi controlli molto severi»
La tragedia di Ancona, l’analisi del titolare della discoteca Orsa Maggiore. «Altro errore aver fatto entrare in disco più persone per recuperare i costi».
«La tragedia in discoteca ad Ancona è stata immane: il mio primo pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. Fatti del genere non dovrebbero mai accadere nel nostro mondo ma, anche se non me la sento di colpevolizzare il collega, sempre che sia confermato dalle indagini dei carabinieri, è stato un errore aver fatto entrare più persone di quanto consentito nel locale: una decisione che penso sia stata dettata dall’obiettivo di rientrare dai costi altissimi di aver ingaggiato un ospite come Sfera Ebbasta, personaggio da 30mila euro a serata».
Carlo Sormani, dal 1981 titolare della più importante discoteca del Lecchese, l’Orsa Maggiore, fa un’analisi su quanto accaduto al locale “La Taverna Azzurra” in provincia di Ancona: «Tante le persone e il panico creato dallo spray urticante si sono rivelati un mix letale. Non ricordo nella mia discoteca un episodio con lo spray, che da quanto mi hanno riferito viene utilizzato soprattutto con lo scopo di mettere a segno furti: i clienti si agitano, abbandonano le borse, e i ladri le rubano o strappano catenine e braccialetti. Non so se anche in questo caso fosse questo l’obiettivo, di sicuro si è creata una situazione di panico e che poi ha innascato il cedimento della balaustra». La Taverna Azzura di Corinaldo aveva una capienza di 490 posti, ma i biglietti staccati sono stati di più (particolare su cui sono in corso le indagini dei carabineiri del comando di Ancona).
«Ribadisco che l’errore è stato commesso quasi certamente per rientrare delle ingenti spese affrontate per ingaggiare l’ospite. Quella di invitare il personaggio di “richiamo” è una politica che non porta risultati, perché fai il pienone una volta e poi magari non rimane attaccata la clientela». «Vorrei infine sottolineare – ha concluso Sormani – che un locale come il nostro è soggetto a normative e controlli rigidissimi da parte di Siae, Questura e carabinieri: ogni tre anni abbiamo il controllo del certificato prevenzione incendi. Dico che è giusto che sia così ma non è corretto che questi controlli non vengano effettuati a tutti: d’estate nel Lecchese è pieno di disco pub senza la licenza di ballo ma per loro vengono chiusi tutti e due gli occhi».
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