Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 24 Ottobre 2015
Sollievo in Valle: il cantiere va avanti
Dopo gli arresti, i lavori per la realizzazione della tangenziale di Morbegno proseguono a pieno regime. Lo scandalo delle presunte tangenti ha attirato in Bassa Valle anche le telecamere della tv pubblica.
Dopo la bufera provocata dai dieci arresti della Guardia di Finanza per un presunto giro di tangenti pagate da alcuni imprenditori a cinque tra dirigenti e funzionari Anas, la preoccupazione in Valtellina era una sola: che i lavori per la realizzazione della variante di Morbegno potessero subire dei contraccolpi.
Per questo ieri mattina in Bassa Valle sono arrivate anche le telecamere di Agorà, il programma di attualità della mattina di Rai3. Dagli stessi inquirenti però si apprende che nel fascicolo dell’inchiesta denominata “Dama nera” non c’è alcun passaggio che riguardi l’impresa Cossi che gestisce il cantiere.
«Non solo è chiaro che non ci sono imprenditori valtellinesi coinvolti in questa inchiesta, ma non lo sono neanche gli enti pubblici locali: dal Comune alla Regione - sottolinea il vicesindaco di Morbegno Gabriele Magoni -. È importante per noi che questi lavori vadano avanti e che si concludano nei tempo previsti. È giusto però la magistratura svolga il proprio compito».
Il capoluogo della Bassa Valle è finito nell’inchiesta per la vicenda relativa al passaggio di mano del cantiere dalla azienda siciliana Tecnis che si era aggiudicata l’appalto alla sondriese Cossi. Secondo quanto accertato dalla Gdf, la Tecnis voleva cedere il cantiere, insomma. Per farlo aveva intenzione di cedere un ramo d’azienda ai sondriesi. Serviva però il benestare dell’appaltante: l’Anas, appunto. Ma l’ok dell’ente strade non arrivava.
Le tangenti pagate dai titolari della Tecnis ai vertici dell’ente strade sarebbero servite proprio a velocizzare questa pratica, dopo un tiramolla di mesi. Tutto questo risale alla scorsa primavera. Sempre secondo le Fiamme Gialle, anche la cessione del ramo di azienda in casi come questi potrebbe non essere regolare. Resta il fatto che la Cossi non è coinvolta nelle indagini. «La notizia la apprendo adesso - il primo commento di Renato Cossi, titolare della Cossi Costruzioni, poche ore dopo gli arresti - . In ogni caso sono proprio tranquillo perché so di avere la coscienza perfettamente a posto».
Non solo, ma, sempre in base alle indicazioni fornite dagli inquirenti, non è all’orizzonte alcun provvedimento di sospensione dei lavori. Si va avanti, insomma, come ha documentato la troupe del giornalista Lorenzo Maria Falco che ha seguito l’indagine nell’ambito di una puntata di Agorà dedicata al malaffare.
Archiviata in poche ore l’apprensione per la bufera giudiziaria che ha soltanto lambito Morbegno, in tutta la Bassa Valle prevale adesso il sollievo. Basti pensare alle ricadute in termini di occupazione di un’opera destinata a rivoluzionare la situazione viaria non soltanto del Morbegnese ma di tutta la provincia.
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