Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 08 Giugno 2017
Scuola, la tappa a Morbegno della ministra: «Dove vive l’eccellenza»
La senatrice accolta al Vanoni-Spini. «Fondamentale il patto tra scuola, famiglia e società».
«È stato un anno speciale per le nostre scuole: inaugurato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella si chiude con la visita della ministra Valeria Fedeli». È così, ricordando le due tappe istituzionali legate al mondo della scuola delle alte cariche dello Stato in Valtellina, che il senatore Mauro Del Barba ieri mattina ha aperto ufficialmente la giornata della responsabile dell’Istruzione del governo Gentiloni in provincia.
La prima campanella è squillata a Morbegno quando la ministra, invitata alla giornata organizzata dall’ufficio scolastico provinciale dal senatore morbegnese insieme con il gruppo scuola del Pd provinciale, è stata accolta dalla musica dei bambini e dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Vanoni-Spini di Morbegno: «Fusione di due istituti comprensivi che coinvolgono 500 ragazzi delle scuole medie e 300 alunni delle primarie - ha rimarcato la dirigente Fausta Svanella -, che hanno realizzato progetti condivisi, iniziative legate alla scuola per studenti stranieri oppure concernenti la scuola potenziata per ragazzi speciali. Abbiamo vissuto parecchie riforme e adesso ci piacerebbe ci fosse maggiore stabilità per lavorare meglio».
Le ha fatto eco il collega Marco Vaninetti, con un accenno al giro di vite rispetto al divieto per i bambini delle elementari di lasciare l’edificio se non accompagnati dai genitori o da un adulto con delega, disposizione che dovrebbe scattare a settembre in tutte le scuole della provincia: «In realtà come le nostre, del tutto differenti dai grandi centri metropolitani, è normale che i bambini più grandi vadano a casa soli e un dirigente sotto questo profilo deve poter sentirsi tranquillo. Allora credo abbia un senso rendere più flessibili le norme avvicinandole alla comunità in cui vengono applicate».
L’assessore comunale alla cultura Claudio D’Agata si è detto «orgoglioso» di ricevere la visita di Fedeli, ha rimarcato l’importanza degli interventi pubblici nelle scuole, «che però avrebbero bisogno di essere svincolati dal patto di stabilità che lega le mani agli enti locali».
Dal canto suo la ministra, seguendo un «metodo che è mio da 40 anni, l’ascolto», ha rivolto un saluto alle scuole di Morbegno, «realtà che vanta punte di vera eccellenza, dal corpo insegnante agli alunni. Anche qui è e sarà importante tenere al centro il patto scuola, famiglia e società». Quindi la parola è passata ai ragazzi e alle loro domande, partendo dalle più ingenue come: «Le piace fare il suo mestiere?», alla quale Fedeli ha risposto con un sorriso sulle labbra: «Certo, senza una grande passione non ci si può impegnare a favore della scuola».
Per poi passare a quelle più puntuali. A chi le ha chiesto conto dei settori d’investimento sulla scuola, Fedeli ha sottolineato l’impegno del Governo «per la modernizzazione e la tecnologia, che è fondamentale, ma che deve essere utilizzata bene», ma anche gli investimenti sullo sport, «che non è solamente movimento del corpo, ma anche aggregazione, gioco di squadra, conoscenza delle regole». E ha chiuso: «L’impegno per il futuro di voi ragazzi è costante e importantissimo, passa anche dallo scambio di informazioni con gli istituti con l’obiettivo di rendervi cittadini consapevoli, critici e autonomi».
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