Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 24 Aprile 2016
Scoperta enorme discarica a cielo aperto
Nella zona impervia tra Gerola e Pedesina tra la vegetazione rifiuti ingombranti di ogni tipo. Il sindaco: «Una vergogna». Per tutta la giornata impegnati nella bonifica dieci volontari della Protezione civile.
Dieci uomini impegnati per una giornata in un’area tra le più impervie della zona, quintali di materiale già recuperati, altrettanti ancora da rimuovere, riportare a ciglio strada, poi da insaccare e trasportare via, nelle discariche vere, quelle autorizzate allo smaltimento di rifiuti di ogni genere.
È dovuta intervenire la Protezione civile di Gerola e Pedesina ieri nella zona della val di Pai, tra Pedesina e Gerola, per scoprire, portare alla luce e bonificare una estesa discarica a cielo aperto. A essere stata colmata di rifiuti di ogni genere, è una scarpata, che dalla provinciale della Valgerola precipita verso la “Via del bitto”, un lungo camminamento, antica strada di collegamento tra i paesi della vallata e Morbegno.
Vicino al ciglio della scarpata, si apre uno spiazzo che ieri ospitava i mezzi di intervento della Protezione civile. Oltre quello spiazzo, centinaia di metri di bosco fitto, con forti pendenze, un precipizio che ieri i volontari della zona hanno dovuto salire e ridiscendere decine e decine di volte.
Tra il fango, e i rovi, vecchi televisori, batterie di auto, una bombola per gas a pressione, i volontari guidati dal vicesindaco del paese di Gerola Roberto Fallati, scendevano facendosi largo nella selva e tra cumuli di materiale ingombrante, caricavano tutto in un cassone manovrato da un argano, e poi, gli scarti venivano issati sul livello della strada per essere stoccati. Un lavoro ingrato, che è stato affrontato con infinita pazienza e spirito di sacrificio dalle forze di intervento della zona. Il tratto di scarpata è vicino alle forre della val di Pai, in un punto della valle abbastanza riparato. Non è facile individuare un luogo di discarica di questo tipo, spiegano i volontari.
«Ci si è accorti dei rifiuti – precisano – passando dalla strada che va a Nasoncio, dall’altra parte del fiume. Gli ingombranti si potevano ormai scorgere sul fondo del dirupo»
Dov’è il senso civico?
«Si resta sconcertati – ha affermato Rosalba Acquistapace, sindaco di Gerola Alta – c’è gente che evidentemente è incivile e che fa fatica a capire. Ci sono tanti programmi per la tutela dell’ambiente e poi trovi chi fa una cosa del genere. L’episodio è gravissimo e ancor più incomprensibile se si considerano tutti i soldi che paghiamo alla Secam per lo smaltimento dei rifiuti: siamo amministrazioni non certo ferme sull’attivare servizi, agevolare il conferimento, e a costi ragionevoli e poi vedi questi fenomeni. Dispiace ancor di più in quanto – precisa – si sta cercando di dare un aspetto sempre migliore al territorio, per poi scontrarsi con comportamenti simili, negativi al cento per cento, si crea il bello, per poi vedere tutto deturpato. Si parla tanto di volerci avvicinare al Trentino, alla Svizzera, ma lì non puoi comportarti così, serve un po’ più di senso civico ed educazione».
Per chi si è reso colpevole di questi misfatti ambientali, perpetrati nei punti “bui” delle Orobie, ci saranno conseguenze. Tra i cumuli di ingombranti sono stati trovati scontrini di spese pagate con carte di credito, e tracciabili, ci sono anche bolle con indirizzi, tra i vecchi dorsi di divano, lasciati a marcire nei boschi. «Sono persone insensate, e sono senza senso le loro azioni - sempre i volontari - anche perché a Gerola, conferire ingombranti molto voluminosi è gratuito. Ti rechi alla piazzola ecologica e risolvi, restando nella legalità».
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